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Edizione del 01/11/2020
Estratto da pag. 1
(ANSA) – BOLOGNA, 01 NOV – “Nel confronto con il governo e il
comitato tecnico scientifico l’area metropolitana di Bologna
finora non è mai stata presa in considerazione per chiusure così
drastiche. Più in generale questo non significa che non occorra
vigilare ed essere pronti alle scelte necessarie”. Lo dice il
presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in
un’intervista al Corriere di Bologna, rispondendo a una domanda
sull’eventualità di un lockdown per il capoluogo emiliano. Bonaccini ricorda come nell’ultimo aggiornamento settimanale, “l’Istituto superiore di sanità ci mette tra le Regioni a
rischio moderato”. E per il momento “siamo intervenuti nella
sola provincia di Piacenza, d’intesa coi sindaci, per evitare un
aumento degli afflussi dalla confinante Lombardia, dove i centri
commerciali erano già stati chiusi. Nei prossimi giorni
valuteremo l’impatto delle misure restrittive adottate
nell’ultimo Dpcm del governo e in base all’andamento del
contagio faremo ciò che serve, come successo in passato, quando
in Emilia-Romagna abbiamo adottato provvedimenti estesi a
livello nazionale”. A preoccupare, ora c’è, comunque, “la
velocità del contagio e il numero crescente di ricoveri negli
ospedali, che rischia nuovamente di rallentare o bloccare il
resto dell’attività sanitaria e degli interventi programmati”. Il governatore ribadisce infine il desiderio di tenere aperte le
scuole: “Abbiamo investito negli spazi e potenziato il trasporto
pubblico locale come nessun’altra regione: mi sono battuto per
la riapertura delle scuole e chiuderle dovrebbe essere una delle
ultime misure a cui pensare”. (ANSA).
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