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Dir. Resp.
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Edizione del 25/10/2020
Estratto da pag. 1
Ristoranti chiusi dalle 18, stop anche a casinò, sale scommesse, palestre, cinema
ROMA. Nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto con le misure restrittive per frenare la diffusione dei contagi da Covid-19. Rispetto alla bozza il nuovo Dpcm contiene alcuni cambiamenti.
Alle 13.30 Conte dovrebbe tenere una conferenza stampa per illustrarne i principali divieti.
L'intero settore della ristorazione dovrà fermarsi alle ore 18 nei giorni feriali e la domenica, giorno in cui quindi non dovranno rimanere chiusi come invece era stato indicato nella bozza. Il provvedimento riguarda ristoranti, bar, gelaterie, pub, pasticcerie. Il consumo al tavolo è permesso fino alle ore 18 e per ogni tavolo possono sedere un massimo di quattro persone, salvo i casi di conviventi. Dopo le 18 è anche vietato il consumo di cibi e bevande in luoghi pubblici e aperti al pubblico. E' permessa la consegna a domicilio e, fino alle 24, la vendita d'asporto ma con il divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze.
"Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici" secondo il Dpcm. E' ammessa un'unica eccezione: l'uso da parte di "atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato italiano paralimpico" o dalle federazioni per permettere gli allenamenti prima delle competizioni nazionali e internazionali o "lo svolgimento di tali competizioni". Per tutti gli altri l'apertura è subordinata all'adozione di linee guida delle Regioni o della Conferenza delle Regioni "idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio".
Il nuovo Dpcm chiude palestre, piscine, centri benessere e termali e cinema, teatri. Vietate anche le feste e i ricevimenti dopo le cerimonie civili e religiose. Inoltre "sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò".
Nella versione definitiva del decreto non c'è il divieto di svolgimento dei concorsi pubblici e privati.
Il provvedimento firmato da Conte "raccomanda fortemente" di non spostarsi "con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi". Non c'è più l'indicazione riferita al Comune di residenza.
Secondo il decreto nelle scuole superiori sarà possibile portare la didattica a distanza anche oltre il 75%, dunque anche fino al 100% come chiesto da alcune Regioni.
redazione
25-10-2020
24-10-2020
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