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Dir. Resp.
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Edizione del 15/10/2020
Estratto da pag. 1
Zaia riapre il fronte scuola: "Serve la didattica a distanza"
Allarme del ‘governatore’ del Veneto: “Famiglie e trasporti non possono andarein tilt. Nessuna lesa maestà”“Io faccio interventi costruttivi e collaborativi. Mi meraviglio che il temadella scuola non venga affrontato. Senza pensare che, così facendo, prima o poideflagrerà”. Con un’intervista al Corriere della Sera, il ‘governatore’ delVeneto, Luca Zaia, torna sul tema della didattica a distanza alle superiori,per alleggerire i mezzi di trasporto ora sovraffollati, sortita che avevacreato suscitato un vespaio, per precisare che “se è vero lo scenario che ilgoverno prefigura, anche se in via prudenziale, non possiamo non pensare dimettere in sicurezza anche il mondo della scuola”.“Con la chiusura delle scuole sono andate in tilt le famiglie che hanno figliminori” ribadisce Zaia che perciò si chiede: “Perché non valutare in viapreventiva un eventuale piano per fare formazione a distanza, alternata alezioni in presenza, con i ragazzi più grandi, dai 16 anni in su?”. L’esponenteleghista propone almeno di parlarne, ”perché serve il tempo di mettere a puntoanche tutta la parte tecnologica. Si chiama programmare e ottimizzare”. Ma, nelfrattempo, ricorda anche che le linee guida sulla scuola elaborate a luglio dalVeneto, in seguito mutuate da tutte le Regioni italiane, “prevedono già anchela didattica mista in presenza e a distanza”. Quindi, chiosa Zaia: “Non c’ènessun reato di lesa maestà”.E al ministro dell’Istruzione Azzolina manda a dire: “L’apertura delle scuole èun must per tutti noi, lo dice uno che si è battuto per le riaperture. Il temaè un altro: se vai in vacanza con previsioni di sole per tutta la settimana, invaligia un ombrello ce lo metti comunque. Dopodiché la competenza è delministro e del governo, visto che, purtroppo, non ci ha concesso l’autonomia.Resterà in calce ciò che ho detto e vedremo chi aveva ragione”.Il presidente della Regione Veneto afferma anche di “non aver mai parlato dididattica a distanza tout court” ma di aver proposto “una Dad alternata,pensata in maniera organica, che è diversa da quanto succede ora nelle scuoledi molte regioni, non – sottolinea – in Veneto, che non hanno aule asufficienza”. Dunque, spiega ancora, la didattica “deve essere tarata sul temadegli assembramenti e dei trasporti, garantendo una sensata alternanza alleultime classi delle superiori con un impatto minimo sull’esperienzascolastica”.(Agi)Tagscuola a distanza