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Edizione del 14/10/2020
Estratto da pag. 1
Covid, mai così tanti casi: lezioni scaglionate per alleggerire bus e metro che camminano all`80% di capienza
[autobus-300x194]Il record di sempre dei contagi riscontrati un solo giorno in Italia – oltre7.300 – comincia a far vacillare diverse certezze che l’Italia si era impostaper la ripartenza dopo il lockdown primaverile.Le possibili disposizioni in arrivoL’esecutivo starebbe pensando a delle “zone rosse localizzate ma anche lockdownsettoriali e a tempo”, così come si sta facendo già in alcuni Paesi europei.Anche se più di qualcuno ha fatto notare che l’Italia non detiene lasostenibilità sanitaria della Germania, soprattutto al Sud: le terapieintensive, in particolare, in diverse province del meridione risultano innumero limitato.Nel Governo c’è però anche chi ha chiesto di evitare ulteriori “strette”, inattesa di vedere gli effetti dell’ultimo Dpcm firmato dal premier GiuseppeConte, appena entrato in vigore, che delega alle Regioni la possibilità diattuare in autonomia misure più restrittive di quelle indicate dallo stessoesecutivo.ICOTEA_19_dentro articoloGià venerdì 16 ottobre potremmo avere delle notizie importanti: arriverà ilnuovo monitoraggio del ministero della Salute e qualora l’Rt a livellonazionale dovesse superare l’1.25 scatterebbero le indicazioni di emergenzadell’Istituto superiore di sanità. Significherebbe l’avvio di zone rosse conlockdown temporanei, interruzione di attività sociali e culturali a maggiorrischio di assembramento, la possibilità di interrompere alcune attivitàproduttive e restrizioni alla mobilità interregionale. Come pure lezioniscaglionate e potenziamento della Dad.Ma la percentuale di capienza bus non si toccaAnche la scuola potrebbe quindi essere toccata dalle disposizioni che ilGoverno si appresterebbe a varare per evitare il boom di contagi della Francia:nel pomeriggio del 14 ottobre si è svolta una riunione in videoconferenzaconvocata dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli con le associazionirappresentative delle aziende del Trasporto Pubblico Locale, i rappresentantidella Conferenza delle Regioni, di Anci e di Up.Appurato che il potenziamento delle corse, tranne rari casi, non è andato inporto per vari motivi, tra i temi sul tavolo ci sarebbe quindi l’ipotesi di unulteriore scaglionamento degli ingressi e delle uscite da scuola. Come ancheper gli uffici pubblici.Lo scaglionamento degli ingressi degli studenti, è stato sottolineato,permetterebbe di decongestionare bus e metropolitane. Ma nessuno avrebbecontestato la misura dell’80% di capienza sui mezzi: una percentuale che gliesperti del Cts avrebbero invece preferito più bassa.La Lombardia spinge: scaglionare entrate e usciteAl termine dell’incontro, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasportie Mobilità sostenibile, si è rivolto al ministero dell’Istruzione perché siattivi “affinché venga potenziato lo scaglionamento degli orari di entrata euscita da scuola, in maniera specifica per le ultime classi delle scuolesuperiori. In questo modo è possibile alleggerire la pressione sul trasportopubblico locale, che però, va detto, registra un tasso di frequentazioneassolutamente nei limiti dell’80% previsti dal Cts.“Da parte di Regione Lombardia e in particolare delle Agenzie Tpl – ha dettol’assessore – è stato fatto il possibile per rimodulare il servizio, ma èchiaro che serve un’azione più incisiva da parte del Governo. Come Regioni èdallo scorso maggio che chiediamo maggior attenzione sul tema al ministroAzzolina “.Presidi: no alle entrate dopo le ore 9L’ipotesi dell’ingresso a orari scaglionati nelle scuole medie e superiori nonsembra piacere però ai sindacati della scuola: “non si può esagerare chiedendoalle scuole di iniziare le lezioni troppo tardi – ha detto Antonello Giannelli,leader Anp – vi sono esigenze che vanno contemperate; è ragionevole scaglionaregli ingressi nel lasso di un’ora, per esempio prevedendo che alcune classientrino alle 7,45 ed altre alle 8,45. Oltre, diventa problematico”.Per Maddalena Gissi, segretaria Cisl Scuola, “in alcune realtà sarebbe moltodifficile riuscire a coprire le cattedre. Inoltre molte scuole superiori stannogià facendo la didattica a distanza, hanno programmato questo sist
ema da inizioanno scolastico. E’ la mole complessiva degli spostamenti che crea problemi alsistema dei trasporti”.I ministri: no alla dadUna soluzione alternativa potrebbe essere quella della didattica a distanza. Madiversi ministri hanno espresso ancora il loro dissenso: Teresa Bellanova,Paola De Micheli, la stessa Lucia Azzolina.“Se l’idea di qualcuno è chiuderle e lasciare tutti a casa – ha ribadito latitolare dell’Istruzione – la risposta è no”.Solo che se la curva continua a salire a questo ritmo, si rischia a breve disuperare il muro dei diecimila casi al giorno.Zingaretti: stiamo attenti, a Natale stati generali“Oggi ci sono numeri seri, prima c’erano dei cluster che si isolavano, ora ladiffusione è più diffusa” ammette il leader del Pd Nicola Zingaretti ribadendol’invito ai cittadini già fatto da Conte: “dobbiamo stare attenti, ammettereche il vero rischio è tra gli amici e in famiglia e rispettare le regole dibase”.La scuola, comunque, per il leader dei democratici rimane fondamentale: entroNatale convocherà gli stati generali della scuola.[INS::INS] • TAGS • Coronavirus • Covid-19 • Didattica a distanza • Evidenza • trasporti • Tutela della salute