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Edizione del 14/10/2020
Estratto da pag. 1
Ipotesi di capienza ridotta per i trasporti pubblici. Ma è rischio caos mobilità. "Così a piedi in 275mila"
Patricia TagliaferriSono sempre stati l''anello debole delle misure anti-Covid, ma il nodo trasporti è tornato in primo piano ora che le Regioni hanno chiesto di far tornare i ragazzi delle superiori alla didattica a distanza per alleggerire i mezzi pubblici che, a capienza ridotta, faticano a garantire il servizio rispettando i protocolli. Le linee guida prevedono che viaggino all''80 per cento. Ma in certe città, non solo a Roma, negli orari di punta è facile imbattersi in convogli della metro e bus affollati come ai tempi in cui il virus non c''era.
Oggi l'incontro tra il ministro De Micheli e le aziende del settore. Zampa: "Sì al 70% di riempimento, con più mezzi in strada". Le società: possibili assembramenti alle fermate

Sono sempre stati l'anello debole delle misure anti-Covid, ma il nodo trasporti è tornato in primo piano ora che le Regioni hanno chiesto di far tornare i ragazzi delle superiori alla didattica a distanza per alleggerire i mezzi pubblici che, a capienza ridotta, faticano a garantire il servizio rispettando i protocolli. Le linee guida prevedono che viaggino all'80 per cento. Ma in certe città, non solo a Roma, negli orari di punta è facile imbattersi in convogli della metro e bus affollati come ai tempi in cui il virus non c'era. La soglia fissata viene spesso superata e non c'è nessuno a controllare che ciò non avvenga.Le strette previste dal Dpcm appena varato non toccano i trasporti, seppur in un primo momento era stato ipotizzato di fissare al 50 per cento il tetto di passeggeri consentiti. Ma il tema c'è. Come ammette lo stesso premier Giuseppe Conte: «È una situazione sicuramente critica. Al di là dei tanti sforzi che vengono fatti, con il contingentamento delle persone all'interno dei mezzi, ci sono dei momenti in cui sono inevitabili affollamenti. Dobbiamo evitarli, continueremo a monitorare la situazione». Il no della ministra Lucia Azzolina alla Dad viene definito «irresponsabile» nella Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni. «Se non diminuisce l'utenza per abbassare la capienza occorre incrementare le linee. Ma non sono all'orizzonte stanziamenti aggiuntivi per questo», si dice. Il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, oggi ha convocato le associazioni rappresentative delle aziende del Trasporto pubblico locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi per un confronto sulle misure di contenimento dei contagi sui mezzi pubblici. Per il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, la capienza va ridotta al 70 per cento. «I governatori farebbero bene a riaprire quel tavolo con i ministeri competenti, valutando di mettere di più di quello che si è fatto, anche mettendoci un po' di fantasia. Oggi sul limite di capienza all'80 per cento non c'è neanche il controllo, proviamo a scendere al 70 per cento però controllato. Vogliamo aumentare del 10-15 per cento le corse? Possiamo immaginare convenzioni con società di trasporto privato?», ipotizza il sottosegretario su Rainews 24.Ma l'Asstra mette le mani avanti. «Se si verificasse una riduzione ulteriore del riempimento dei mezzi - sostiene l'associazione che riunisce le società di trasporto pubblico locale - risulterebbe difficile per gli operatori del Tpl continuare a conciliare il rispetto dei protocolli e garantire il diritto alla mobilità per diverse centinaia di migliaia di utenti ogni giorno, con il conseguente rischio di fenomeni di assembramento». Facendo due conti, l'Asstra valuta che la riduzione al 50 per cento della capienza lascerebbe a terra 275mila persone al giorno.

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