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Edizione del 13/10/2020
Estratto da pag. 1
Nuovo dpcm. Boccia: difesa della vita prima di tutto. Bonaccini: da Regioni parere condizionato
Francesco Boccia, Stefano Bonaccini (Ansa)
Firmato nuovo dpcm anti Covid: limiti a movida, feste vietate, a casa non più di 6 persone
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13 ottobre 2020"L'Italia è a pieno regime e noi dobbiamo difendere lavoro e scuola e dobbiamo farlo con tutte le forze che abbiamo e per farlo serve costruire una trincea prima degli ospedali. È evidente che noi stiamo facendo tutto questo perché vogliamo che lavoro e scuola vengano protetti e tra lavoro, scuola e divertimento e una partita di calcetto, c'è qualche irresponsabile che pensa sia meglio la partita di calcetto". Lo ha affermato Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, a Radio Anch'io.
"La verità è sempre stata detta agli italiani. È evidente che ogni intervento che facciamo prima di quello scenario tende ad evitare che quello scenario si avveri (lockdown). È uno scenario possibile se stiamo fermi, ma noi non siamo mai stai fermi e abbiamo sempre fatto misure restrittive, prudenti che avevano un unico obiettivo che ribadisco la protezione e la difesa della vita, - ha sottolineato Boccia - che vengono prima di tutto il resto. Prima del divertimento, prima dello svago e in alcuni momenti drammatici prima del business, vengono prima di tutto. Questo è l'approccio che c'è stato anche in questa fase, assolutamente nuova".
"A differenza di marzo e aprile scorsi, ogni mattina tra le 7 e le 7,50 escono di casa almeno 10 milioni di italiani e tra gli 8 e 8 e mezzo si fermano negli stessi luoghi che sono le scuole - ha aggiunto il ministro - gli altri tornano a casa perché sono genitori o nonni che accompagnano i bambini piccoli. E' apparso purtroppo nella vita di tutti i cittadini del mondo che il coronavirus c'è e che ogni giorno ci sono analisi e valutazioni e ogni mese si fanno misure".
"Mettere la mascherina dovrà essere un'abitudine come indossare il casco in motorino" ha detto sempre Boccia a SkyTg24.
Bonaccini
Sul dpcm varato dal governo "la Conferenza delle Regioni ha espresso un parere condizionato ad alcune osservazioni già inviate al Presidente del consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia". Lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni e dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini in una nota.
"Le misure adottate in queste ore dal Governo sul versante sanità - si legge nella nota - rispondono a richieste e sollecitazioni che le Regioni avevano rivolto all'esecutivo nei giorni scorsi, in particolar modo per quanto riguarda l'allargamento dei test utilizzabili per un'efficace e più ampia azione di prevenzione anche attraverso prodotti che siano già certificati dalle autorità sanitarie di Paesi G7 e per quel che concerne il restringimento dei previsti periodi di quarantena e la previsione del tampone unico negativo per certificare la fine del periodo di contagiosità".
Le Regioni chiedono però al governo di "prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche che saranno interessati dalle limitazioni introdotte dal decreto, chiarire e circostanziare al meglio gli ambiti del concetto di 'festa' su cui si soffermano alcune disposizioni del provvedimento, verificare le misure previste in relazione agli aspetti concernenti il trasporto pubblico locale, approfondendolo scenario di contesto".