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Edizione del 13/10/2020
Estratto da pag. 1
Scuole, mascherine, locali, feste, sport e lavoro: la bozza del nuovo DPCM del Governo
Il nuovo DPCM del Governo. Non è arrivata la firma del Decreto a causa di alcune tensioni nella maggioranza e con le regioni. Le anticipazioni
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“Forte raccomandazione” all’uso di mascherine anche in casa, in presenza di non conviventi; chiusura dei locali per le 24; feste in casa sconsigliate se i partecipanti superano le 6 unità; tetto di 30 persone per le cerimonie civili e religiose. Sono alcune dei misure proposte dal governo nel corso della cabina di regia con le regioni convocata a Palazzo Chigi per fare il punto sul prossimo DPCM anti-Covid. Presenti il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello per gli Affari Regionali Francesco Boccia: collegati in video i rappresentanti di regioni ed enti locali. “Nel DPCM andremo a inserire la previsione delle mascherine all’aperto che abbiamo già messo in termini generali nel decreto legge. Mentre però è vincolante la norma sulle mascherine all’aperto, inseriremo una forte raccomandazione sulle mascherine all’interno delle abitazioni private in presenze di persone non conviventi”, ha spiegato Conte. Nessuna “norma vincolante” quindi, ma il messaggio che “se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina”. Per quanto riguarda la scuola, il governo ha proposto uno stop ai viaggi di istruzione. Diverse regioni hanno chiesto all’esecutivo il ritorno alla didattica a distanza per le superiori, come spiegato dal governatore della Liguria Giovanni Toti al termine dell’incontro.

Si va verso una conferma dello stop agli sport di contatto a livello amatoriale. La partecipazione del pubblico agli eventi sportivi all’aperto resterà limitata a mille persone, mentre nei palazzetti la capienza consentita sale al 15%. Confermata anche la stretta alla movida. L’esecutivo è infatti orientato a predisporre la chiusura dei locali per le 24. Si pensa anche a un divieto di sosta e consumazione all’esterno dei locali dopo le 21, fatto salvo il servizio al tavolo. Nel caso delle cerimonie civili e religiose, il governo intende fissare a 30 il numero massimo di partecipanti. Giro di vite anche per i party privati: il DPCM potrebbe contenere una forte “raccomandazione” a non organizzare feste in casa qualora il numero di partecipanti dovesse superare le 6 unità. Via libera, infine, alla quarantena di 10 giorni e al tampone unico.

Nel prossimo DPCM non è prevista la didattica a distanza, neppure per le scuole superiori. Lo sottolineano fonti di governo, ribadendo la “forte raccomandazione” di “evitare feste nelle abitazioni private e di ricevere persone non conviventi superiori a 6”. Per quanto riguarda i locali (ristoranti, pasticcerie e bar), la chiusura è fissata per le 24. Dalle 23 si potrà solo consumare ai tavoli e non in piedi davanti al locale. Sono consentite le feste al chiuso ma “solo se collegate a cerimonie civili e religiose” e con un massimo di 30 partecipanti. Sospese gite e viaggi di istruzione e stop agli sport da contatto a livello amatoriale. Restano invece aperte le palestre.

Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) “sono consentite sino alle ore 24.00 con servizio al tavolo e sino alle ore 21.00 in assenza di servizio al tavolo”. E’ quanto prevede la bozza del nuovo DPCM anti-Covid.

“Ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé la mascherina. “E’ fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”. Lo prevede, all’articolo 1, la bozza del DPCM anti-Covid.

“È fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Si legge nella bozza del DPCM che sarà varato dal governo.

“L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, au
tosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”. Lo prevede la bozza del DPCM anti-Covid.

“I casi sintomatici dei nuovi ingressi sono posti in condizione di isolamento dagli altri detenuti”. Lo stabilisce all’articolo 1 la bozza del nuovo DPCM anti-Covid. “Tenuto conto delle indicazioni fornite dal ministero della Salute, d’intesa con il coordinatore degli interventi per il superamento dell’emergenza coronavirus – si legge inoltre -, le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al ministero della Giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni”.

“Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: a) i soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante; b) l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento di cui all’ art. 1, comma 8, primo periodo, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33 , nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; è consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia”. Si legge nella bozza del DPCM che sarà varato dal governo.

“E’ consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti”. Si legge nella bozza di DPCM che sarà varato dal governo.

Distanziamento di almeno un metro e ingressi dilazionati nei negozi, in modo che i clienti restino all’interno il tempo strettamente necessario agli acquisti. E’ quanto prevede all’articolo 1 la bozza del nuovo DPCM anti-Covid. “Le attività commerciali al dettaglio – si legge – si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni; le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10. Si raccomanda altresì l’applicazione delle misure di cui all’allegato 11”.

“Per gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra ? riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali ? è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportiv
e in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, enti organizzatori”. E’ quanto si legge nella bozza di DPCM che sarà varato dal governo- “Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, che partecipano alle competizioni di cui al primo periodo della presente lettera, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali”.

Sono consentite le feste al chiuso e all’aperto ma “solo se collegate a cerimonie civili e religiose” e con un massimo di 30 partecipanti. Lo prevede il Dpcm allo studio del governo con le nuove misure per contrastare la diffusione del Covid 19.

“Lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con successivo provvedimento del ministro dello Sport al presente decreto, è consentito, da parte delle società professionistiche e ? a livello sia agonistico che di base ? dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni.

Sì a mense e catering, consegna a domicilio e asporto. Lo prevede la bozza del nuovo DPCM anti-Covid. “Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al primo periodo – si legge – Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le ore 21 e fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

“Al fine di consentire il regolare svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali organizzate sul territorio italiano da Federazioni sportive nazionali e internazionali, Discipline sportive associate o Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o dal CIP, che prevedono la partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e accompagnatori provenienti da paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena, questi ultimi, prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato un test molecolare o antigenico per verificare lo stato di salute, il cui esito deve essere indicato nella dichiarazione di cui all’art. 5, comma 1, e verificato dal vettore ai sensi dell’art. 7. Tale test non deve essere antecedente a 72 ore dall’arrivo in Italia e i soggetti interessati, per essere autorizzati all’ingresso in Italia, devono essere in possesso dell’esito che ne certifichi la negatività e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli eventuali controlli. In caso di esito negativo del tampone i soggetti interessati sono autorizzati a
prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformità con lo specifico protocollo adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento”. Si legge nella bozza del DPCM che sarà varato dal governo.

“Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui alla presente lettera. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli spettacoli non all’aperto in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche o altri luoghi chiusi, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome”. Si legge nella bozza di DPCM che sarà varato dal governo.

“Quanto alle abitazioni private, è comunque fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6”. Si legge nella bozza di DPCM che sarà varato dal governo.

“L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”. Si legge nella bozza del DPCM che sarà varato dal governo. “Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni”, si sottolinea nel testo.

Per fare fronte all’emergenza coronavirus, la bozza del nuovo DPCM anti-Covid “raccomanda” il ricorso al lavoro agile, in tutti i casi in cui l’attività professionale possa essere svolta al proprio domicilio o in modalità a distanza. Inoltre, chiede che “siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva”.

“Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’ art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 , è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Le amministrazioni e i soggetti gestori dei musei e degli altri istituti e dei luoghi della cultura possono individuare specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di tutela dei lavoratori, tenuto
conto delle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte; resta sospesa l’efficacia delle disposizioni regolamentari di cui all’articolo 4, comma 2, secondo periodo, del decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 11 dicembre 1997, n. 507, che prevede il libero accesso a tutti gli istituti e ai luoghi della cultura statali la prima domenica del mese”. Si legge nella bozza del DPCM che sarà varato dal governo.

Per fare fronte all’emergenza coronavirus, la bozza del nuovo DPCM anti-Covid in ordine alle attività professionali chiede “siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio” e l’adozione di strumenti di protezione individuale “laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento”. Chiede inoltre che “siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali”.

A quanto prevede la bozza del nuovo DPCM anti-Covid sono “consentiti i corsi di formazione specifica in medicina generale nonché le attività didattico-formative degli Istituti di formazione dei Ministeri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze e della giustizia”. “Sono altresì parimenti consentiti – prosegue la bozza – i corsi abilitanti e le prove teoriche e pratiche effettuate dagli uffici della motorizzazione civile e dalle autoscuole, i corsi per l’accesso alla professione di trasportatore su strada di merci e viaggiatori e i corsi sul buon funzionamento del tachigrafo svolti dalle stesse autoscuole e da altri enti di formazione, nonché i corsi di formazione e i corsi abilitanti o comunque autorizzati o finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, gli esami di qualifica dei percorsi di IeFP,secondo le disposizioni emanate dalle singole Regioni nonché i corsi di formazione da effettuarsi in materia di salute e sicurezza, a condizione che siano rispettate le misure di cui al Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARSCoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione pubblicato dall’Inail”. “Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”, precisa la bozza.

Sono 4.619 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 5.456 (differenza rispetto al giorno precedente -837). Questo incremento po

Testata registrata presso il Tribunale di Napoli n°41 del 12/10/2016

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