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Dir. Resp.
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Edizione del 11/10/2020
Estratto da pag. 1
“I settori agricolo e agroalimentare saranno un traino per uscire dalla crisi”
Assessore, parliamo di questo periodo complicato, l’impatto del coronavirus sulsettore agricolo e agroalimentare, le misure a sostegno del comparto e a chepunto è il Programma di Sviluppo Rurale?“Innanzitutto, penso che i settori agricolo e agroalimentare abbianotestimoniato a tutto il Paese, durante la pandemia e in pieno lockdown, ilproprio essere strategici, necessari e vitali.Parliamo di donne e uomini che non si sono mai fermati, ma che anzi sono statiun vero punto di equilibrio, confortante e rasserenante per tutti i cittadini.Veri e propri simboli della tenacia e della perseveranza di un settore che halavorato e seminato speranza, divenendo traino dell’economia nazionale elocale. Come Regione, le nostre strutture hanno proseguito e intensificato ilproprio lavoro su un doppio binario: da un lato, studiare una concretariprogrammazione del nostro Programma di Sviluppo Rurale, inevitabile dopoquanto successo, e dall’altra, accelerare i decreti di pagamento.Il 13 agosto l’Unione Europea ha accettato la nostra rimodulazione finanziariae, grazie alla grande sinergia tra l’amministrazione regionale e Agea – ilnostro ente pagatore nazionale – stiamo immettendo liquidità sul territorio inun momento storico unico. Inoltre, il lavoro e l’impegno profusi da tutti hannopermesso al Lazio di raggiungere il 3 settembre l’obiettivo di spesa di 444milioni di euro, che avremmo dovuto completare entro il 31 dicembre 2020.Come Lei saprà, infatti, l’Unione Europea, al fine di monitorare e verificarel’attuazione di quanto programmato dalle diverse autorità di gestione,controlla che le risorse allocate nel piano finanziario del PSR – per ciascunanno successivo al primo – vengano spese entro il 31 dicembre del terzo annosuccessivo a quello di riferimento, per la regola del N+3.Nell’ultima settimana abbiamo pagato circa 13 milioni di euro a 1131 imprese,che hanno partecipato alle misure per lo sviluppo e gli investimenti nelleaziende agricole, i servizi di rinnovamento, l’agricoltura biologica e ilbenessere animale, e abbiamo fatto scorrere la graduatoria della ‘misuragiovani’, finanziando con 8 milioni di euro 115 nuovi agricoltori, che siaggiungono ai precedenti 300”.Risveglia l'ordine in camera da lettoLo sapevi che dormire in un ambiente benorganizzato può influire positivamente sulle tue energie e sul tuo umoredurante il giorno? Inizia con il riporre biancheria e piumone in un praticoletto con cassetti e scopri tante altre soluzioni per organizzare la tua camerada letto in negozio e su IKEA.it.SCOPRI DI PIÙSponsorizzato da È scoppiato da qualche anno il caso kiwi: una malattia sconosciuta che rischiadi mettere in ginocchio una risorsa importante per la pianura pontina. Stateattivando delle misure?“La moria del kiwi, la cd. actinidia, è una patologia ancora poco conosciuta. Iprimi casi risalgono al 2012 in Veneto. Parliamo di una malattia di originecomplessa e dal decorso repentino, che attacca le piante dalle foglie, sino aportarne un collasso generale. E che, purtroppo, impiega diversi anni amanifestarsi, ragion per cui servono anni ai ricercatori per capire se unrimedio è efficace o meno.Come Regione, abbiamo subito costituito un gruppo di lavoro regionale, con ilcoinvolgimento dei soggetti di ricerca più qualificati sul territorio nelsettore agricoltura, e abbiamo presentato al Mipaaf la proposta di istituire ungruppo di lavoro nazionale.La cabina di regia nazionale è indispensabile per individuare le azioni damettere subito in campo e coordinare la ricerca interdisciplinare, partendodalle esperienze già maturate in altre Regioni e consentire ai diversiricercatori di confrontarsi, condividendo i protocolli di indagine e di analisie le prove sperimentali sul campo.Lo scorso 21 settembre, il Comitato Fitosanitario Nazionale ha accolto lanostra proposta di istituire un gruppo di lavoro nazionale con lapartecipazione delle Regioni maggiormente coinvolte dalla problematica, Veneto,Piemonte, Friuli, Emilia, Lazio e Calabria, e del Crea come ente scientifico.Ogni Regione potrà inoltre far partecipare 3 rappresentanti, includendo an
chele Università e gli enti di ricerca”.Lei è entrata da poco nel CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura eanalisi della economia agraria. Quali azioni si stanno pensando per il futuro?“È per me un onore esser stata nominata dalla Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome nel Consiglio del CREA, un ente che svolge un lavoro delicatoe importante per il mondo agricolo, agroalimentare e agroindustriale e che – alivello nazionale – cura la ricerca scientifica per un miglioramento delleconoscenze e dello sviluppo di nuove tecnologie.Le azioni le discuteremo, ma posso dirLe che sarà sicuramente mia cura lavorarecon lo stesso impegno, entusiasmo e passione, che mi guidano nel mio quotidianodi Assessore regionale”.Avete presentato nei giorni scorsi un Piano di miglioramento della qualitàdell’aria articolato in ben 42 azioni, ci dice in sintesi quali sono leprincipali?“L’aggiornamento, redatto dalla nostra Direzione in collaborazione con ArpaLazio, ha individuato un nuovo scenario emissivo, che pone come obiettivoprincipale il raggiungimento entro l’anno 2025 dei valori limite, indicati daldecreto legislativo 155/2010, sull’intero territorio regionale. E’ frutto anchedel processo di partecipazione che abbiamo attivato, dal 2018, nell’ambitodelle fasi di consultazione previste dalla Valutazione Ambientale Strategica(VAS), e che ha coinvolto oltre 80 soggetti competenti in materia ambientale, icui contributi sono stati valutati e, in parte, recepiti.Le 42 azioni che metteremo in campo sono suddivise in: 16 per il settore deitrasporti, 13 per il settore della combustione civile, 4 per il settoredell’industria, 6 per il settore dell’agricoltura e zootecnia e 3 per ilsettore delle emissioni diffuse. Tutte includono i punti dell’accordo diprogramma, sottoscritto nel 2018, con il Ministero dell’Ambiente per l’adozionecoordinata e congiunta di misure volte al miglioramento della qualità dell’ariasul territorio regionale.Il Piano prevede inoltre il controllo dello stato di avanzamento delle diversemisure e il monitoraggio dei risultati, così da verificare il raggiungimentodegli obiettivi e l’efficacia delle azioni intraprese per raggiungerli. Inquesto modo sarà possibile individuare tempestivamente gli interventicorrettivi eventualmente necessari.Il documento sarà ora sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica per poiessere inviato all’approvazione del Consiglio Regionale. E sino al 09 novembre,sarà possibile, per chiunque lo volesse, partecipare alla nuova consultazionepubblica che permetterà di acquisire ulteriori osservazioni e suggerimenti atutela degli interessi legittimi e della trasparenza nel processo. Tutte leinformazioni sono in evidenza sul canale Ambiente del sito regione.lazio.it”.L’estate ha rilanciato il turismo interno, è stata un’occasione per scoprire inostri luoghi, è l’occasione per cambiare alcune abitudini e andare verso unnuovo modello di consumo, più sostenibile, più attento all’ambiente?“Posso raccontarLe, da Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e dellaCultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali, l’esperienza virtuosa cheabbiamo sperimentato nei Parchi del Lazio, in un felice connubio traagricoltura e ambiente.Abbiamo, infatti, da poco concluso la rassegna di eventi estivi, che hannocoinvolto tutte le aree naturali protette, le riserve e i monumenti naturali della nostra splendida Regione. Migliaia di appuntamenti organizzati e pensatiper “socializzare” un nuovo modo di stare insieme ai tempi del covid, che nonvuol dire dover essere soli, ma rispettare le regole, nel distanziamentosociale e nell’uso della mascherina, anche all’aperto. E’ stata una estateforse diversa da quella che immaginavamo prima del covid, ma non meno bella opartecipata. Abbiamo fortemente voluto che tutti i nostri cittadini, daibambini agli adulti e agli anziani, potessero non sentirsi privati dellafruizione di attività sociali che, fatte nel rispetto delle norme e soprattuttodi se stessi e dell’altro, possono essere ugualmente piene e arricchenti. Perquanto concerne un nuovo modello di consumo, credo davver
o che la pandemiaabbia lasciato un segno indelebile, anche nei meno attenti o sensibiliall’argomento, di quanto sia ormai vitale e necessario prendersi cura delpianeta e fare ognuno la propria parte, con comportamenti virtuosi”.