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Edizione del 05/10/2020
Estratto da pag. 1
Popolare di Bari, tutte le grane per De Gennaro (voluto da Conte)
Fatti, nomi e indiscrezioni sulla Popolare di Bari che sarà presieduta da DeGennaro (ex Polizia e Servizi) voluto da Conte (secondo Mf) scavalcando ilTesoro e il Mediocredito centrale, controllato da Invitalia (guidata da Arcuri,vicinissimo al premier) Sono giorni di voto per la Popolare di Bari i cui azionisti sono chiamati ascegliere il nuovo consiglio d’amministrazione che sarà poi consacratodall’assemblea del 15 ottobre. Pochi dubbi sulla lista che ne uscirà vincente,stilata da Mediocredito centrale, che controlla l’istituto pugliese grazie alsalvataggio seguito al commissariamento. A presiedere la banca sarà Gianni DeGennaro con l’aiuto di Giampiero Bergami nel ruolo di amministratore delegato.Una scelta, quella dell’ex capo della Polizia ed ex capo dei Servizi, che hastupito e fatto discutere e che ha comportato l’esclusione di BernardoMattarella, ad di Mcc, dato per probabile presidente. Secondo Angelo De Mattia,già ai vertici della Banca d’Italia quando era governata da Antonio Fazio, èstato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a decidere la candidatura ea comunicarla, personalmente, al nipote del capo dello Stato, ha scritto suMilano Finanza.Conte ha parlato della banca in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno,nel giorno del suo arrivo alla Fiera del Levante. L’intervento pubblico, hadetto, si è reso “necessario per tutelare un istituto bancario cruciale per ilsistema economico del Mezzogiorno e per dare impulso alla sua trasformazione eal suo rilancio, affinché la Banca possa poi camminare con le sue gambe econtribuire allo sviluppo del Sud. Vigileremo affinché si eviti ogni invasionedi campo della politica, assicurando al contempo professionalità ed efficienzadel management”.Nel frattempo a Bari è in corso il processo per il crac della popolare che vedesul banco degli imputati con l’accusa di falso in bilancio e ostacolo allavigilanza Marco Jacobini, ex presidente, e suo figlio Gianluca Jacobini, excondirettore dell’istituto di credito. Devono rispondere di falso in bilancio eostacolo alla vigilanza per gli anni dal 2014 al 2018. Il salvataggio dellaPopolare di Bari, hanno ricordato in audizione in Parlamento i commissaristraordinari Antonio Ajello ed Enrico Blandini, “è costato in totale 1,6miliardi di cui 1,17 versati dal sistema bancario attraverso il Fondo di tuteladei depositi (Fitd) e 430 milioni circa dal governo (attraverso MediocreditoCentrale, ndr). Ma anche l’azzeramento pressoché totale agli oltre 50 mila socicooperativi, ai quali andrà un ristoro di circa 44 milioni”.LE OPERAZIONI PER IL NUOVO CDASe la scadenza per esprimere il proprio voto telematico è fissata al 13 ottobre– in vista dell’assemblea del 15 ottobre – le operazioni per eleggere il nuovoboard si sono aperte una settimana fa. Con l’assise generale si chiuderàdefinitivamente la gestione commissariale, decisa dalla Banca d’Italia loscorso dicembre. I circa 69 mila azionisti sono chiamati a scegliere fra tre liste di nomi che contengono in totale 17 candidati.LA LISTA DI MCCLa lista del principale azionista, Mediocredito Centrale Spa, che detiene il97%, propone i sette professionisti che con ogni probabilità comporranno ilnuovo cda. Sono Giovanni De Gennaro nel ruolo di presidente, Giampiero Bergami,attuale direttore generale e futuro ad, Elena De Gennaro, cfo di Mcc, PaolaGirdinio, docente di Elettrotecnica all’università di Genova e membro del boarddi Enel, e i tre avvocati pugliesi Cinzia Capano (già deputato del Pd evicinissima al riconfermato presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano),Roberto Fusco e Bartolomeo Cozzoli.PERCHÉ DE GENNARO?La scelta dell’ex capo della Polizia ed ex capo del Dis (il dipartimento checoordina i Servizi segreti, l’Aisi e l’Aise) alla presidenza della Popolare diBari ha spiazzato. Angelo De Mattia, già ai vertici della Banca d’Italia quandoera governata da Antonio Fazio, ha parlato di “improvviso colpo di scena”:“Come presidente viene candidato Gianni De Gennaro, già presidente di Leonardo,anziché, come ormai sembrava unanimemente deciso, Bernardo Mattarella attualead del Medio
credito centrale – ha scritto sul quotidiano Mf/Milano Finanza -.Quest’ultimo, dotato di grande competenza e capacità, è stato uno deifondamentali punti di riferimento, accanto ai Commissari, per avviare ilrilancio della Banca la quale è partecipata dal Mediocredito con il 97%”.Secondo De Mattia quella di Mattarella “era diffusamente sembrata unacandidatura scontata, anche per la profonda conoscenza acquisita dell’Istitutoin questo periodo di gestione straordinaria e per i progetti per il futuro”.Dunque questa designazione non appare “facilmente spiegabile, senza nullatogliere all’opera nel complesso meritoria che De Gennaro ha svolto nei diversiincarichi”. Perciò, per l’editorialista ed ex braccio destro di Fazio, “sitorna al problema dei criteri delle nomine pubbliche, tuttora carenti e allanecessità che finalmente il Governo provveda a una disciplina di tali criteriche vada oltre quella prevista indistintamente per tutti colori che aspirano adassumere cariche bancarie”. Insomma, lo slittamento dell’assemblea – che sisarebbe dovuta tenere a metà settembre – a causa delle “mancate intese tra ipartiti della maggioranza” per le candidature “non è affatto edificante e sipone in totale contrasto con l’esempio che bisognerebbe dare ai fini delrisanamento di un intermediario”.LE PREVISIONI DEI COMMISSARIIntanto la settimana scorsa è arrivato dai commissari della banca, Ajello eBlandini, l’annuncio che Popolare Bari continuerà ad essere in perdita ancoraper due anni: se infatti “è stata messa in sicurezza dal punto di vistapatrimoniale” eppure “ci vorranno almeno due anni ancora in perdita prima delpareggio di bilancio (2022) per poi arrivare a un risultato economico positivonel 2023-2024”. In audizione in commissione bicamerale d’inchiesta sul sistemabancario e finanziario, hanno evidenziato che a fine giugno scorso i creditideteriorati netti erano pari a 238 milioni, con un’incidenza sugli impieghipassata dal 17,9% ante-cessione al 4,43 per cento.IL PIANO DI MATTARELLASempre in commissione bicamerale martedì scorso è intervenuto invece Mattarellache ha fornito qualche anticipazione sul piano industriale di Mcc nellaprospettiva del “polo finanziario integrato” con l’istituto pugliese. Si parte,neanche a dirlo, con “il recupero dell’efficienza organizzativa ed operativa” econ “misure di riduzione dei costi allineate alle migliori pratiche di mercato”tra cui  “la chiusura di 94 filiali non redditizie (il 28% del totale)dislocate in varie regioni, al fine di focalizzare la presenza della banca suiterritori storici e maggiormente redditizi; una significativa riduzione dellaforza lavoro con uscite tra il 25% e il 30% dei dipendenti mediante ricorso avari strumenti di incentivo e un’importante riduzione di altre speseamministrative (circa il 27% del totale) ascrivibile a rinegoziazioni confornitori, razionalizzazione dei processi, chiusura filiali e internalizzazionedelle attività”. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore “l’obiettivo del piano èla creazione di un nuovo distretto finanziario del Sud Italia per dare unarisposta concreta alle esigenze di credito delle imprese, soprattutto piccole emedie”. Per questo Mediocredito punta a “progetti di inclusione sociale,sostenibili e green” che colleghino “le comunità del Mezzogiorno mediantepartnership tra pubblico-privato nell’ecosistema finanziario”. In tale “disegnostrategico di Mcc l’investimento nella Popolare di Bari può rappresentare ilprimo passo”. Un istituto che dovrà orientare la propria azione secondo “trepilastri” ovvero “sviluppo del business, recupero di efficienza organizzativa eoperativa, rafforzamento del processo di digitalizzazione e innovazione”puntando a focalizzare l’offerta verso famiglie e piccole e medie imprese delsettore servizi.IL PROCESSO PER IL CRACNel frattempo si sta svolgendo il processo contro i due Jacobini, inizialmentesia nell’aula bunker dell’ex tribunale di Bitonto sia nell’attuale penaletribunale di Bari che non è dotato di un’aula abbastanza grande da conteneretutte le parti e rispettare le norme di distanziamento imposte dalle regoleanti-Covid
. Ora, come riferisce l’Agi, sarà il padiglione Spazio 7 della Fieradel Levante ad ospitare il processo sul crac della banca. Al momento si sonocostituite in giudizio 435 parti ma potrebbero arrivare fino a 2.000 mentre gliavvocati che parteciperanno saranno circa 300.Tra le parti che hanno chiesto di costituirsi ci sono anche gli attualicommissari dell’istituto che intendono tutelare il danno d’immagine causatoalla banca dalla vicenda giudiziaria che il 31 gennaio scorso ha portatoall’arresto dei due Jacobini, attualmente sottoposti solo a una misurainterdittiva. Secondo Il Sole 24 Ore oggetto dell’azione sarebbe anche laprecedente società di revisione, Pricewaterhouse, “a carico della qualesarebbero emerse responsabilità”. Domenico Romito, presidente di Avvocati deiconsumatori, associazione che rappresenta circa la metà degli azionisti che sisono costituiti parte civile ha già fatto sapere che “in udienza chiederemo chePwc, la società che ha certificato i bilanci che, secondo l’ipotesi dell’accusasono falsi, venga riconosciuta come responsabile civile”. In tal caso, haaggiunto, “se gli imputati venissero condannati, i soldi per rimborsare tuttici sarebbero perché Pwc è sicuramente assicurata contro questo rischio”. • Facebook • Twitter • LinkedIn • WhatsApp • Gmail • Facebook MessengerISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter[ ][ ][Iscriviti Ora]Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la qualedevi confermare la tua iscrizione. Grazie, il tuo Team Start MagazineErroreRispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email aTerziTags: Banca Popolare di Barigianni de gennaroGiuseppe ConteMarco JacobiniMediocredito centralePopolare di Bari