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Dir. Resp.
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Edizione del 05/10/2020
Estratto da pag. 1
Stefano Stefanini
Sul Recovery plan nell’audizione al Senato sul  Piano nazionale di ripresa eresilienza, chiesto il riconoscimento del ruolo politico alle Regioni – Si ètenuta il 28 settembre scorso un’audizione parlamentare – di fronte Commissioniriunite 5° e 14° del Senato – di Donatella Tesei, Presidente della RegioneUmbria e coordinatrice della Commissione Affari europei della Conferenza delleRegioni e delle Province autonome sulle linee guida per la definizione delPiano nazionale di ripresa e resilienza.Nel corso del suo intervento la Presidente della Regione Umbria ha sottolineatoun punto di partenza imprescindibile: la necessità di definire “un ruolopolitico per le Regioni nella elaborazione del Piano, da cui discenderebberoanche le modalità operative su cui impostare il confronto con il Governo e letempistiche del percorso”. Occorre del resto, ha detto, “tener conto delladimensione territoriale, in quanto anche rispetto a  progetti nazionali”bisogna comunque considerare “l’inevitabile ricaduta nei diversi territori”.“C’è – ha sottolineato Tesei nel suo intervento – l’opportunità di un’azionecomplessiva di riforme e investimenti, affrontando come priorità il problemadella rimozione dei gap infrastrutturali e sociali, destinando adeguate risorseallo sviluppo del Mezzogiorno, delle aree interne e dell’insularità”. Eccoperché “la Conferenza delle Regioni ha proposto di considerare le Regioni e leProvince autonome, come soggetto catalizzatore per realizzare sul territoriogli investimenti nell’ambito delle priorità condivise fra i livelliistituzionali, una specie di hub programmatorio degli investimenti nell’ambitodelle priorità definite a livello nazionale”.Ma c’è ancora “un’impostazione centralistica piuttosto evidente da parte delGoverno” rispetto a temi che dovrebbero esser al centro del confrontoStato-Regioni Ne ricordo solo alcuni: la necessità di fare presto, varandoprogetti credibili e cantierabili; il ruolo dei diversi livelli istituzionali,anche tenendo conto – come ho già sottolineato – delle “possibili”sovrapposizioni tra progetti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza PNRR edella Programmazione 2021-2027; il coinvolgimento reale e fattivo delleautonomie territoriali, le Regioni in primis”.“Non si tratta – ha spiegato ancora Tesei – di rivendicare in modo corporativoun ruolo per le Autonomie locali, e neppure di “chiedere” una “fetta” dirisorse da distribuire nei territori, ma di pensare al bene del Paese e allagrande opportunità da cogliere con l’intero “pacchetto” europeo che si renderàdisponibile nei prossimi anni. L’Italia, e le sue Regioni e le sue autonomielocali, si salva tutta assieme o tutta assieme è destinata al declino”.Per questi motivi – ha dichiarato la Presidente dell’Umbria – “la Conferenzadelle Regioni ha chiesto un confronto anche con il Presidente del Consiglio,Giuseppe Conte”. Lo spirito di leale collaborazione che deve improntare ilconfronto istituzionale, su questa partita strategica, non può checoncretizzarsi in un confronto sui contenuti e sulla cantierabilità degliinterventi”, è questo il senso che abbiamo voluto trasmettere all’esecutivonelle recenti interlocuzioni con il ministro  Vincenzo Amendola .“Spendere bene queste risorse del Recovery Fund significa dare risposte allanostra gente. Principi quali la transizione digitale e la transizione verso ungreen deal europeo, pensati prima della attuale situazione, dovranno trovare unfondamento più radicato e una accelerazione più spinta, necessaria per uscirevelocemente dalla crisi. In conclusione, di fronte a questa opportunità, neiprossimi mesi l’Italia e le sue Regioni dovranno essere all’altezza e saperutilizzare tali fondi, anche attraverso mutamenti radicali di gestione dellerisorse. La sfida che ci attende è molto alta e ne risentirà la credibilitàdell’intera Europa, quella del nostro Stato e delle nostre regioni.Le Regioni sono chiamate ad uno sforzo importante per superare il guado, e sonopronte a farlo, e il loro coinvolgimento sarà fondamentale. Dalla gestione deisistemi sanitari, al tema dei trasporti, passando per una buona prog
rammazioneed una efficace attuazione delle politiche regionali finanziate con i fondieuropei, con un’attenzione particolare al tema delle politiche integrateterritoriali di sviluppo ed alla coesione sociale e territoriale, si gioca – haconcluso la coordinatrice della Commissione Affari europei della Conferenzadelle Regioni – la sfida per attraversare questo momento difficile, e farripartire il Paese”.Domenica 4 ottobre ad Assisi sindaci e istituzioni alla festa di San Francescopatrono d’Italia – E’ stata programmata una due giorni (3 e 4 ottobre) adAssisi per celebrare la festa di San Francesco patrono d’Italia, a cui hannopartecipato sindaci e istituzioni. Sabato sera 3 ottobre, presso l’auditoriumDomus Pacis in Santa Maria degli Angeli, padre Enzo Fortunato ha intervistatoil presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco e l’arcivescovo emeritodi Ancona-Osimo Edoardo Menichelli. Tema dell’intervista l’esempio di SanFrancesco nella collaborazione per il bene dell’Italia tra Comuni e realtàecclesiali.Nella stessa giornata, una delegazione di sindaci delle Marche, guidati dallapresidente di Anci-Marche e sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, ha consegnatodell’olio votivo per la lampada di San Francesco alla presenza del sindaco diAssisi, Stefania Proietti. Sempre domenica si e’ svolta la visita delpresidente del Consiglio Giuseppe Conte accolto, insieme ai sindaci, dalcustode del Sacro convento padre Mauro Gambetti.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione