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Edizione del 02/10/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, nel prossimo Dpcm stretta sugli eventi sportivi. Conte chiederà dietrofront a Regioni | Il Primato Nazionale
Roma, 2 ott – Il governo giallofucsia si sta preparando a sfruttare la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Molto probabilmente nel Dpcm in arrivo mercoledì prossimo ci sarà la richiesta alle Regioni di fare un passo indietro sugli eventi sportivi. Alla Conferenza delle Regioni infatti i governatori avevano trovato accordo sugli eventi sportivi al chiuso con più di 200 persone, come per esempio nei Palasport, arrivando a un’occupazione del 25% degli spazi. Ma ora ci sarà il dietrofront. Stesso discorso per gli stadi, da riaprire ai tifosi fino al 25% della capienza, che il premier Giuseppe Conte invece vorrà richiudere. A occhio e croce dunque saranno queste le misure principali del prossimo Dpcm, che il Consiglio dei ministri discuterà lunedì e che il ministro della Salute Roberto Speranza presentertà martedì in Parlamento. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale dovrebbe arrivare il giorno dopo.
Nello specifico il governo pertanto ristabilirà per tutti il divieto di assembramento consentendo la presenza di massimo 1.000 persone all’aperto (negli stadi) e 200 al chiuso (che siano palazzetti, cinema o teatri) e lo farà limitando la responsabilità e la possibilità di intervento delle Regioni che appunto avevano consentito deroghe (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Abruzzo e Basilicata).
“Abbiamo avuto un confronto molto articolato sulle rispettive esperienze nazionali” sugli attuali contagi di coronavirus, spiega Conte. “Tutti siamo ben consapevoli che l’epidemia è in corso e i numeri segnalano alcune criticità più o meno diffuse”, dice il premier al termine del Consiglio europeo. “In Italia la situazione è migliore rispetto a quelle di altri Paesi, ma la pandemia è ancora in corso. Ieri c’è stato un segnale di crescita dei contagi, numeri che ci spingono a tenere molto alta la soglia di attenzione – fa presente Conte con la consueta dote di allarmismo – non possiamo cantar vittoria“. Insomma, siamo alle solite il premier e la maggioranza giallofucsia vogliono sfruttare l’incremento dei contagi per far cadere nuovamente il Paese in un clima di paura, con lo spettro del lockdown che aleggia sulle teste dei cittadini.
Dall’opposizione, il leader della Lega Matteo Salvini chiede che il governo vada in Parlamento a discutere della proroga dello stato di emergenza. E la forzista Anna Maria Bernini punta il dito contro il governo: “Il prolungamento dello stato d’emergenza non può trasformarsi in una nuova epidemia di Dpcm con cui il premier dispone a suo piacimento della libertà degli italiani. L’abuso che ne è stato fatto nei primi mesi della crisi sanitaria non può né deve ripetersi. Il Parlamento deve avere l’ultima parola, e non può essere sistematicamente elusa la funzione di garanzia del presidente della Repubblica. Su questo ci aspettiamo totale trasparenza nel decreto che il governo di appresta a varare”, afferma la presidente dei senatori di Forza Italia.
Adolfo Spezzaferro