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Edizione del 02/10/2020
Estratto da pag. 1
Vaccino influenza. Tutte le Regioni in campo per la massima copertura. Ma per Ricciardi “le dosi non saranno sufficienti”
Per Ricciardi c’è stato non solo “un tardivo approvvigionamento da parte delleRegioni” ma “in certi casi anche un ordine del tuto insufficiente. Purtroppo lasanità, in questo momento, è regionale. Alcune Regioni si comportano bene,altre male”. Ma nelle Regioni presidenti e assessori rassicurano. Ecco unasintesi delle misure messe in campo e degli ordini effettuate in alcuneRegioni. [front2095758]02 OTT - Solo ieri il ministro della salute, Roberto Speranza avevariconosciuto che “Le Regioni hanno fatto uno sforzo enorme", "consistito in unaumento del 70% delle dosi di vaccino antinfluenzale rispetto all'anno scorso".Ora aveva proseguito il ministro "dobbiamo affrontare e risolvere nel tempo piùbreve possibile anche la questione delle farmacie in condivisione con leRegioni. Secondo me ci sono le condizioni”. E il presidente della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni,Stefano Bonaccini, aveva affermato che “se il governo spinge ancora di più,potremmo dare una mano perché è giusto vaccinarsi”, in merito alle dosi divaccino antinfluenzale nelle farmacie. Bonaccini ha anche sottolineato chel'Emilia Romagna era già la Regione che dava più vaccini alle farmacie, ma chenon era sufficiente. "Ora raddoppieremo - ha poi annunciato- e credo che questodebba essere fatto da tutte le regioni. Questa è la considerazione che anche inConferenza stiamo facendo”. Oggi invece arriva il rimbrotto di Walter Ricciardi, intervenuto a 'Radioanch’io’ su Radio Uno. I vaccini antinfluenzali “non bastano. Purtroppo c'èstato un tardivo approvvigionamento da parte delle Regioni. E addirittura, incerti casi un ordine non solo tardivo, ma del tuto insufficiente. Purtroppo lasanità, in questo momento, è regionale. Alcune Regioni si comportano bene,altre male”.“In Umbria al momento non si riscontra "nessun problema per le vaccinazioniantinfluenzali destinate alle categorie a rischio”: lo rende noto l’assessoreregionale alla Salute, Luca Coletto, precisando che “la Regione ha acquistatoin totale 262 mila dosi di vaccini, di cui 173 mila dosi per i soggetti chehanno superato i 65 anni di età, 83 mila dosi per tutti i soggetti a rischioper patologie o condizioni varie, anche legate a specifiche attivitàlavorative, di età compresa tra i 3 e 64 anni. Mentre altre 6 mila dosi sonodestinate ai bambini di età compresa tra 6 mesi e 3 anni”. “L’obiettivo del 75per cento di vaccinazione della popolazione a rischio – afferma l’assessoreColetto - è dunque alla nostra portata, considerando che i soggettipotenzialmente coinvolti sono circa 256 mila, tra over sessantacinquenni,bambini sotto i 6 anni, operatori sanitari e altre categorie”.In Piemonte la vaccinazione antinfluenzale partirà lunedì 26 ottobre 2020 epotrà continuare anche oltre il mese di dicembre 2020. Lo annuncia la Direzionedell’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte, comunicando ai medici dimedicina generale e ai pediatri di libera scelta che, a partire da lunedìprossimo, 5 ottobre, potranno effettuare la prenotazione delle prime dosipresso qualsiasi farmacia. Sia per motivi di distribuzione che di contenimentodelle quantità inutilizzate e della corretta conservazione, gli ordini divaccino saranno commisurati alla seduta vaccinale programmata dal singolomedico. L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ricordache la Regione ha provveduto per tempo, fin dall’aprile scorso, all’ordinazionedi un milione e 100 dosi di vaccino, vale a dire il 54 per cento delle dosi inpiù rispetto a quelle utilizzate l’anno scorso (700 mila), con l’intento diallargare il più possibile la platea degli utilizzatori e facilitare cosìl’emergere delle diagnosi covid che, appunto, potrebbero essere condizionatedai medesimi sintomi dell’influenza stagionale. Il vaccino antinfluenzaledisponibile per la campagna di vaccinazione 2020-2021 è il Vaxigrip Tetra(inattivato tetravalente), disponibile in maggior quantità in formato monodose.La prima tranche di fornitura è di 400 mila dosi, alla quale seguiranno altretre tranche nelle settimane de 2, del 9 e del 16 novembre.La Lombardia assi
cura "Massima collaborazione per la vaccinazioneantinfluenzale dei bambini fino a 6 anni e sulla gestione della sintomatologiadegli studenti e un coinvolgimento diretto del pediatra per le attività diprevenzione del disagio sociale dei pre-adolescenti". L'assessore al Welfare,Giulio Gallera, illustra, in una nota, i punti salienti dell'AccordoIntegrativo Regionale raggiunto oggi da Regione Lombardia con le OrganizzazioniSindacali del Pediatri di Libera scelta. E per quanto riguarda alcune notizieemerse nei giorni scorsi, Regione Lombardia chiarisce che la campagnaantinfluenzale 2020/2021 partirà la seconda metà di ottobre. I vacciniacquistati sono sufficienti per garantire la copertura delle categorie previstedalle indicazioni nazionali. Si partirà, rispettando l'ordine di priorità conle persone fragili con più patologie definite dal Ministero della Salute, gliOver 60, il personale sanitario, le donne gravide e i bambini fino a 6 anni.L’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, alla vigiliadella campagna vaccinale che prende il via in tutte le Asl. è costretta aribadire l'impegno dell'istituzione regionale: “Spiace dovermi ripetere, maquando si creano situazioni di confusione che possono ingenerare timori eallarmi tra i cittadini (specie in un momento difficile, come quello che stiamovivendo tutti da mesi per il Covid), è giusto che torni a ribadire che inAbruzzo non c’è alcuna emergenza riguardante i vaccini antinfluenzali”. “Comespiegato in più occasioni e come accaduto ogni anno, anche in passato – spiegal’assessore – nelle prime settimane sarà data la precedenza ai soggetti arischio, che verranno contattati dalle Asl con la cosiddetta ‘chiamata attivà.Successivamente si passerà alle altre categorie individuate dai protocollisanitari, vale a dire anziani, ospiti di strutture socio-sanitarie o case diriposo, operatori sanitari e bambini da 6 mesi a 6 anni, secondo uncronoprogramma ben preciso che non lascerà nessuno indietro”.La Verì puntualizza come ci si sia dimenticati che le campagne vaccinali sonocampagne di sanità pubblica, regolamentate e disciplinate dalla normativa.“Le attività di vaccinazione per le categorie individuate dalla delibera digiunta regionale del luglio scorso – prosegue – sono gestite dai distrettisanitari, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, cheorganizzeranno la somministrazione secondo agende prestabilite, anche perchésono ancora in vigore le norme anti contagio che regolano gli accessi aiservizi sanitari. Evitiamo, quindi di diffondere panico tra i cittadini, perchéle forniture dei vaccini saranno assicurate costantemente anche in baseall’obbligo (sancito a livello nazionale) per le Regioni che hanno acquistatodosi in quantità eccessiva, di ridistribuirle alle altre che hanno visto leproprie gare andare deserte per l’andamento del mercato. Come ho già spiegato,infatti, le aziende produttrici hanno avuto convenienza a partecipare ai bandidelle Regioni più grandi, indirizzando i quantitativi prodotti su quelleprocedure. Un meccanismo che ha penalizzato diverse Regioni, come l’Abruzzo, mache è stato corretto dal Ministero”. In base alla delibera di giunta regionale della scorsa estate, in Abruzzo èstata introdotta una forte raccomandazione a vaccinarsi per i bambini tra i 6mesi e i 6 anni di età e per tutti i soggetti con più di 60 anni. A differenzadelle precedenti stagioni, a queste fasce il vaccino sarà garantito a titologratuito.Forte raccomandazione a sottoporsi a profilassi vaccinale anche per glioperatori sanitari e sociosanitari delle strutture pubbliche e private. Ancheper queste categorie la vaccinazione è gratuita.“In questi giorni – conclude l’assessore – sento sollevarsi polemiche infondateche vogliono far apparire la campagna vaccinale come un qualcosa che inizia efinisce domani. Non è così e non è mai stato così, perché le vaccinazioniandranno avanti per settimane. E voglio rimarcare che la Regione provvede alreperimento delle dosi solo per le categorie individuate dai provvedimentiprogrammatori (bambini da 6 mesi a 6 anni, operator
i sanitari, ultra 60enni,ndr)”.Anche in Liguria “dalla prossima settimana inizierà la campagna di vaccinazioneantinfluenzale, con un mese di anticipo rispetto agli anni scorsi, pergarantire nelle prossime settimane ai soggetti più fragili e maggiormente arischio, e quindi non a tutti, di potersi vaccinare gratuitamente, evitando, afronte della presenza di altre patologie pregresse, la possibile commistione ouna confusione tra sintomi Covid e sintomi influenzali”. Così il presidentedella Regione Liguria Giovanni Toti. “Abbiamo deciso, con una imponente scortadi vaccini, oltre 500mila – ha aggiunto Toti - di cominciare in anticipo lavaccinazione per queste categorie. Poi – ha sottolineato - i vaccini sarannoestesi anche alle farmacie ed estesi a tutta la popolazione. Se normalmente inpassato la campagna di vaccinazione iniziava a novembre, quest’anno abbiamodeciso di iniziare il 5 ottobre per garantire un’ulteriore protezione allanostra cittadinanza”.In Basilicata “da metà ottobre i vaccini antinfluenzali saranno disponibilipresso gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di liberascelta e presso gli uffici di igiene pubblica delle Asl. Sono in arrivo 150mila dosi, che sono sufficienti per garantire il vaccino gratuito alle fasced’età delle categorie più a rischio, cioè i bambini da 0 a 6 anni e gli adultiultrasessantenni”. È quanto afferma l’assessore alla Sanità della RegioneBasilicata, Rocco Leone, che ritiene utile “sgombrare il campo da equivoci edinformazioni fuorvianti che stanno circolando in queste ore e di cui in questoperiodo già segnato dalle preoccupazioni per l’epidemia da Covid – 19 nonabbiamo proprio bisogno”. Leone chiarisce che “i dati diffusi dalla Fondazione Gimbe, a cui molti siriferiscono, non sono corretti perché si parla di 54 mila vaccini mentre su unapopolazione residente di circa 560 mila persone, compresi i numerosi emigrantiche non risiedono in Basilicata, abbiamo prenotato 150 mila vaccini che sarannosufficienti a coprire circa il 30 per cento della popolazione totale. Abbiamoinoltre raccolto l’indicazione del Comitato tecnico scientifico di estendere lacampagna vaccinale gratuita alla fascia di età 60/64 anni, che negli anniprecedenti non era compresa. Si consideri che l’anno scorso con 55 mila dosi laBasilicata è stata tra le Regioni che hanno fatto il maggior numero di vacciniin Italia, con una copertura del 17,3 per cento della popolazione a fronte diuna media nazionale del 16,8 per cento”. “Vorrei quindi invitare gli organi diinformazione ed i responsabili di organizzazioni sociali e sindacali – concludeLeone - a venire in Dipartimento e chiedere informazioni prima di diffonderedichiarazioni basate su dati inesatti che finiscono per creare ansia e tensioniin un momento in cui ce ne sono già a sufficienza. Noi siamo come sempredisponibili a fornire ogni utile chiarimento”.L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha reso noto che“Con 2,4 milioni di dosi aggiudicate di vaccino antinfluenzale il Lazio è laprima regione italiana per approvvigionamento, neanche una dose dovrà essereinutilizzata ed è per questo che tutto il Sistema è stato mobilitato. Noi siamostati tempestivi nel fare gli ordini poiché già il 17 aprile con ordinanza n°30 del presidente Zingaretti è stata impostata la campagna di vaccinazione 2020/21. Sono già oltre 1 milione le dosi consegnate alle Asl che le stannodistribuendo ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e aicentri vaccinali delle stesse Asl. Non vi è alcun ritardo poiché anticiparetroppo può significare non avere la copertura quando il picco influenzaleraggiungerà l’apice e questo potrebbe comportare dei richiami ovvero utilizzarepiù dosi. Abbiamo previsto, considerata la straordinarietà della campagna diquest’anno che coincide con la pandemia della Sars CoV-2, di ampliare la retedi offerta anche attraverso l’utilizzo dei drive-in regionali e della retedelle farmacie come progetto sperimentale. A questo scopo potrebbero essere circa 400 le farmacie del Lazio ad aderire alprogetto ‘vaccinazioni in farmacia’.
Abbiamo chiesto al CTS un nullaosta allapossibilità che la somministrazione delle vaccinazioni avvenga ad opera e sottola responsabilità di un operatore sanitario opportunamente formato. Altri Paesiconsentono di somministrare la vaccinazione in farmacia tra i quali Francia,Germania e Regno Unito. In questa fase è necessario ampliare il più possibilela rete di offerta. Il Lazio è pronto a fare la sua parte e chiediamo che cisia la massima cooperazione. La cosa migliore che può fare ora il cittadinonella fascia di età dai 60 anni in su è contattare il proprio medico dimedicina generale per prenotare in sicurezza la vaccinazione oppure nellafascia 6 mesi/6 anni contattando il proprio pediatra di libera scelta”.Una nota a firma del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e deldirettore del Dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro ha fissatogli indirizzi operativi per la gestione di casi e focolai nelle scuole euniversità pugliesi durante l’emergenza sanitaria Covid 19. “Vogliamo mettere asistema le responsabilità in questo settore e dare una mano a scuole euniversità per una ripartenza delle attività senza rischi”, ha dichiarato ilpresidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.Nl documento si sottolinea anche che l’attenzione alle misure generali diprevenzione e protezione rappresenta, come ampiamente dimostrato, la migliorestrategia per attenuare i rischi di contagio virale (stagionale e COVID-19)insieme all’adesione massiccia alla campagna di vaccinazione antinfluenzale2020-2021 in via di attivazione da parte delle strutture del Servizio SanitarioRegionale.In Emilia-Romagna Da lunedì 12 ottobre, da Piacenza a Rimini, saranno giàdisponibili 1,2 milioni di dosi (+20% rispetto alla scorsa stagione); a questepotrebbe aggiungersi un ulteriore 20% in caso di bisogno. Il vaccino potràessere somministrato in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche seil cittadino si presenterà in ritardo, cioè oltre il 31 dicembre 2020. Nonsolo, perché sarà anche rafforzata l’offerta della vaccinazioneantinfluenzale ai soggetti ad alto rischio, di tutte le età. Con unchiaro obiettivo: in un anno che si preannuncia complesso, poiché la stagioneinfluenzale vedrà, molto probabilmente, una co-circolazione di virusinfluenzali e SARS-CoV-2, si punta a ridurre le complicazioni e semplificare ladiagnosi e la gestione dei casi sospetti.A fissare la data di avvio, leindicazioni per l’attuazione della campagna vaccinale e la sorveglianzadell’influenza, la circolare che è stata inviata alle Aziende sanitariedalla Direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute. Ecco, in sintesi, i contenuti. La vaccinazione antinfluenzale va offertagratuitamente a soggetti di età pari o superiore a 60 anni, con o senzapatologie croniche; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovanoin gravidanza; medici e personale sanitario di assistenza nelle strutturesanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; soggetti ricoverati pressostrutture per lungodegenti;soggetti tra i 6 mesi e i 60 anni con patologiecroniche; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addettia servizi pubblici di primario interesse collettivo (personale scolastico,polizia, carabinieri, vigili del fuoco, e così via); personale che, per motividi lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte diinfezione da virus influenzali non umani; volontari in ambitosociosanitario e donatori di sangue. L’inserimento dei bambini e adolescenti sani nelle categorie da immunizzareprioritariamente contro l’influenza stagionale è oggetto di discussione daparte della comunità scientifica internazionale. Quest’offerta verrà valutatanel prossimo Piano nazionale prevenzione vaccinale; in attesa dell’offertagratuita per questa fascia di età, ancora per quest’anno la vaccinazioneresta a pagamento e può essere eseguita anche dai servizi vaccinali dopo avergarantito la vaccinazione ai soggetti fragili.Infine sulla base di un accordo raggiunto dalla Conferenza Stato-Regioni, perrendere disponibile al mercato privato una quota di vaccini, l
e Regionirinunciano ad una parte di dosi vaccinali già acquistate tramite gara. Nel casodell'Emilia-Romagna si tratta del 3%, pari a 36mila dosi, che saranno quindi adisposizione dei privati.Fonte: Regione.it02 ottobre 2020