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Edizione del 02/10/2020
Estratto da pag. 1
Emilia Romagna: così ripartono le Università dopo l’emergenza Covid
L''assessore Salomoni: "Garantire la ripresa delle Università in sicurezza non era un obiettivo scontato ed è stato complicato arrivarci"
L'assessore Salomoni: "Garantire la ripresa delle Università, nelle migliori condizioni di sicurezza possibili, non era un obiettivo scontato ed è stato complicato arrivarci"

Riparte il nuovo anno accademico delle università per la Regione Emilia-Romagna dopo un lungo e complesso lavoro di squadra che aveva come unico obiettivo quello di farsi ritrovare pronti per una ripartenza in sicurezza di studenti, docenti e personale.

Tutte le università della Regione riprenderanno con lezioni in presenza e da remoto, sessioni di esami e sedute di laurea, ma anche servizi di ristorazione e accoglienza e riapriranno sale studio, biblioteche. Le modalità di avvio dell’anno accademico nei singoli Atenei, Università di Bologna, Modena e Reggio, Ferrara, Parma, sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano, e sui servizi dell’Azienda regionale per il diritto allo studio Er.Go, sono state illustrate dall’assessore all’Università, Paola Salomoni.

Tutti gli Atenei, seppur con qualche differenza, sono pronti per garantire l’attività didattica in modalità mista con lezioni sia in presenza, come tirocini, laboratori ed esercitazioni, svolte nel rispetto delle norme sanitarie previste e del distanziamento, sia a distanza incrementando le strumentazioni tecnologiche. Ci sarà anche, nella quasi totalità dei casi, la possibilità di effettuare discussioni della tesi di laurea sia in presenza che da remoto. Sale studio e biblioteche, che durante l’emergenza hanno continuato ad essere attive e hanno intensificato i loro servizi, sono state riaperte secondo le disposizioni previste e in base alle caratteristiche logistiche di ogni struttura.

Ripartono, inoltre, le mense: entro lunedì 5 ottobre è prevista la riapertura dei servizi ristorativi di Er.Go, avviata da lunedì 28 settembre, che avverrà nel rispetto delle norme per la sanificazione dei locali, degli impianti di ventilazione e di adeguata areazione. É stato anche potenziato l’asporto per garantire il distanziamento fisico ed evitare assembramenti, mentre per le mense con un’affluenza elevata è stata introdotta un’App per la prenotazione dei pasti. Durante questo periodo sono poi rimaste attive le convenzioni con i ristoratori privati di Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini, Modena, Reggio Emilia e Ferrara; a Parma, invece, si stanno perfezionando altre convenzioni con ristoratori privati nelle vicinanze dei nuovi spazi per le lezioni presi in locazione dall’Università, che prevedono sconti per gli studenti e, per i borsisti Er.Go, la possibilità di utilizzare il prepagato.  

Inoltre, in Commissione è stato affrontato anche l’argomento dei servizi abitativi Er.Go: le assegnazioni decorrono dall’1 ottobre ed è prevista la possibilità per gli studenti di decidere nel secondo semestre, secondo la disponibilità dei posti, per l’assegnazione. Anche la gestione delle assegnazioni, e della permanenza, avverrà nel rispetto delle linee guida nazionali che sono state condivise durante la Conferenza delle Regioni nel mese di agosto: contengono indicazioni sulla gestione delle residenze universitarie in questo particolare, e diverso, contesto sanitario.

L’assessore Paola Salomoni ha spiegato “Dopo mesi di impegno e lavoro svolto dalle nostre Università, assieme a tutti i soggetti coinvolti, possiamo dirci soddisfatti del risultato raggiunto: garantire la ripresa non solo dell’attività didattica, ma dei tanti servizi che vengono offerti agli studenti, dalle biblioteche alle sale studio alla ristorazione, nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. Non era un obiettivo scontato, ed arrivarci è stato complicato. Le Università hanno fatto uno sforzo importante per adeguarsi ai requisiti di sicurezza e dobbiamo fare di tutto perché non si debba tornare indietro a condizioni più restrittive. Sappiamo bene, purtroppo, che non ci siamo lasciati alle spalle tutte le difficoltà, perché l’emergenza sanitaria non è finita. Per questo è necessario da parte di tutti, anche degli studenti universitari, avere atteggiame
nti responsabili, dentro e fuori dagli Atenei”.

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