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Dir. Resp.
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Edizione del 29/09/2020
Estratto da pag. 1
[7e030ac8-5]Sono pochi i like sulla pagina Facebook delle 6000 sardine alla lettera diMattia Santori al Partito democratico di giovedì. Solo 699, al momento in cuiscriviamo. Lontani dai fasti del passato e, curiosamente, molti meno rispettoalle 3.100 interazioni andate al video in cui il fondatore del movimento leggedirettamente la propria missiva. Sicuramente più successo ha avuto il post incui si apre il crowdfunding per la nuova nave dell’Ong ResQ. Ma più che i like hanno potuto i contenuti. La bordata del fondatore haricevuto subito il plauso di un big del partito, Gianni Cuperlo, ma solo ieriha risposto Nicola Zingaretti, unico nominato direttamente nel flusso dicoscienza santoriano. Dice, il segretario, di voler «capovolgere la piramide edare ruolo ai territori e agli amministratori, costruire sedi autorevoli didirezione, capaci di costruire un gruppo dirigente attorno al segretario». E sicosparge il capo di cenere, scusandosi «se nei mesi passai non abbiamo cambiatosufficientemente il partito, ma ora occorre una nuova organizzazione al nostrointerno». Santori ha quindi impostato il movimento verso il sostegno esterno al Pd, ma inche stato sono le Sardine? Già da tempo erano in molti gli attivisti che silamentavano della struttura, denunciando in particolare la mancanza didemocrazia interna e le scelte assunte dai vertici nazionali e bolognesi. Lostesso Santori, in maggio, si disse in minoranza nella sua stessa creatura. Atal proposito, un dirigente romagnolo commenta: «La mia esperienza si èconclusa subito dopo il voto delle regionali. Senza rancori e di mia volontà».Più esplicita è invece un’altra ex sardina di alto grado, che dice: «Per comesono state concepite, le sardine non esistono più. È prevalsa la linea delvertice bolognese, mosso da interessi personali già dal novembre dell’annoscorso». L’intenzione, secondo la fonte, è quella di portare Santori e JasmineCristallo, referente calabrese del movimento, in parlamento «muovendosi dentroil Pd e il loro congresso. La lettera va contestualizzata in questo senso». Dà invece una lettura differente Youness Warhou, referente reggiano, chedefinisce la lettera di Santori come «un tentativo di sensibilizzare esvegliare le coscienze dei vari fronti che non hanno capito la direzionegiusta». Rimarcando, però, «che non siamo noi che dobbiamo ricostruire ilcentro-sinistra, possiamo solo collaborare». Sullo stato del movimento, invece,«ora siamo divisi in gruppi tematici, e si discutono le proposte e i temi dasposare. Molti di questi, proposti dai vertici bolognesi, ma è bene specificareche non esiste alcuna dittatura». Nessuno parla però di totalitarismo. Ma è di ieri, ultima solo in ordinecronologico, l’intervista di Angelo Attolico, leader delle sardine pugliesi,pubblicata da Tpi, in cui si parla di un controllo bolognese sulla scelta delcandidato locale da sostenere e di essersi spesi per Emiliano autonomamente,senza utilizzare il marchio delle Sardine. «In merito a queste dichiarazionipubblicheremo a breve un comunicato per chiarire la nostra posizione – tuonanodell’ufficio stampa del movimento – anche considerando che non abbiamo maisostenuto direttamente un candidato. Nemmeno Bonaccini». Responsabili dellacomunicazione che, in riferimento alla lettera di giovedì, ribadiscanol’intenzione di Santori di «collaborare ad un campo largo per riformare lasinistra, ma rimanendo un soggetto autonomo e senza voler entrare direttamentenel Pd». Foto Dire