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Edizione del 29/09/2020
Estratto da pag. 1
Nuovi Lea. Che fine ha fatto il “Decreto Tariffe”? Approvarlo subito per rendere esigibili i nuovi diritti dei pazienti e ridurre le disuguaglianze
di Tonino AcetiUn ritardo inaccettabile di quasi tre anni rispetto alla tabella di marciaprevista dalla normativa, durante i quali si sono moltiplicate interrogazioniparlamentari ad oggi senza alcun risultato, e la responsabilità è dellapolitica. Il Ministro Speranza sblocchi la situazione nel più breve tempopossibile. Ne uscirebbe rafforzato l’art. 32 della Costituzione[front7454919]29 SET - Dopo circa sedici anni, il 12 gennaio 2017 veniva finalmenteapprovato, grazie all’impegno dell’allora Ministro della Salute BeatriceLorenzin, il D.P.C.M. “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali diassistenza”, pubblicato nella G.U. n.65 del 18-03-2017: i cosiddetti nuoviLivelli Essenziali di Assistenza.Attraverso l’aggiornamento dei LEA veniva modificato il Nomenclatoredell'assistenza protesica con l’introduzione di una serie di nuove prestazioniparticolarmente attese dalle persone con disabilità, allo stesso modo venivainnovato il Nomenclatore della specialistica ambulatoriale, modificati anchegli elenchi delle malattie croniche e rare attraverso il riconoscimento dinuove patologie, oltre a nuovi accertamenti per patologie neonatali e nuovecoperture vaccinali.Gran parte di queste novità sono rimaste però solo sulla carta a causa dellamancata approvazione del cosiddetto “Decreto Tariffe”, cioè quel Decreto cheavrebbe dovuto fissare le tariffe massime per le prestazioni dell’assistenzaprotesica e specialistica ambulatoriale.Un ritardo inaccettabile di quasi tre anni rispetto alla tabella di marciaprevista dalla normativa, durante i quali si sono moltiplicate interrogazioniparlamentari ad oggi senza alcun risultato, e la responsabilità è dellapolitica.E’ la legge di Bilancio 2018 che ha previsto il 28 febbraio 2018 come terminemassimo entro il quale adottare il Decreto Tariffe. Una scadenza ampiamente“bucata”.Uno di quei tanti ritardi che minano fortemente il rapporto di fiducia tracittadini, Servizio Sanitario Nazionale e Istituzioni. Infatti, per colpa dellamancata approvazione del Decreto Tariffe le nuove e importanti prestazioniintrodotte nei Lea del 2017 sono ancora oggi un diritto solo per una partedella popolazione: solo per quei cittadini che vivono in quelle Regioni che giàprima dell’approvazione dei nuovi Lea garantivano le nuove prestazioni.Praticamente una doppia beffa che non fa altro che aumentare le disuguaglianzeche esistono all’interno del SSN tra le diverse Regioni, nonché tra le areeinterne e le città.Ma vediamo qual è il procedimento previsto per l’adozione del Decreto Tariffe:è necessario un Decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministrodell'economia e delle finanze, sentita l'Agenzia per i servizi sanitariregionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.Ad oggi la proposta di Decreto del Ministero della Salute è pronta, è statoacquisito il parere dell’Agenas e da alcune fonti sembrerebbe aver ricevuto dacirca nove mesi l’ok del Ministero dell’Economia e delle Finanze ma ancora nonè stato trasmesso alla Conferenza delle Regioni per la necessaria “Intesa”.Perché questo blocco? C’è qualcosa della bozza del Decreto Tariffe che aqualche soggetto non convince? Eppure l’adozione di un Decreto così importanterappresenterebbe un sostegno importante per il Diritto alla salute dellecomunità, per i redditi delle famiglie, nonché una misura per contrastareconcretamente le disuguaglianze. Soprattutto in un momento così difficile comequello che stiamo vivendo a causa della pandemia Covid-19, la quale però nonpuò e non deve rappresentare un alibi per non portare avanti le altre “partite”comunque centrali nella vita dei pazienti, soprattutto di quelli NON COVID-19.L’auspicio è che il Ministro Speranza sblocchi questa situazione nel più brevetempo possibile. Ne uscirebbe rafforzato l’art. 32 della Costituzione. Tonino AcetiPortavoce Fnopi29 settembre 2020