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Edizione del 28/09/2020
Estratto da pag. 1
Vaccino antinfluenzale, ordini solo per fasce deboli: milioni di persone scoperte
I vaccini diventano introvabili. Il rischio è che si paralizzi il Paese. «I sintomi del Covid-19 e dell''influenza normale si assomigliano fin troppo», spiega il presidente...
I vaccini diventano introvabili. Il rischio è che si paralizzi il Paese. «I sintomi del Covid-19 e dell'influenza normale si assomigliano fin troppo», spiega il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta. Perciò l'effetto collaterale di una non adeguata copertura vaccinale per la popolazione attiva, ovvero per chi vuole sottoporsi spontaneamente alla vaccinazione, potrebbe essere quello di «bloccare il sistema Italia». E potrebbero essere milioni gli italiani che rischiano di rimanere scoperti. «In totale ogni anno si ammalano 8 milioni e mezzo di soggetti», sottolinea Cartabellotta. Ecco perché vaccinare quante più persone possibili, oltre le fasce a rischio, sarebbe auspicabile. Dal paniere dei presunti malati Covid si potrebbero sottrarre le persone che hanno preso l'influenza stagionale. Senza considerare i rischi di intrecciare la normale febbre con il coronavirus.

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Covid, Ranieri Guerra (Oms): «Se non si vaccineranno tutti il sistema sanitario sarà sottoposto a forte stress»«POCHI VACCINI»Il punto, però, è che mai come quest'anno i vaccini per i privati sono pochi. Poco più di ottocento mila nel 2019, intorno ai 250mila nel 2020. Il pasticcio a chi sarebbe imputabile? Federfarma, l'associazione che rappresenta i farmacisti punta il dito contro le regioni.In pratica, questa la tesi del presidente di Federfarma Marco Cossolo, le regioni hanno aperto i bandi per comperare i vaccini in ritardo. Questo ha impedito alle farmacie di reperire il medicinale sul mercato perché la priorità va sempre data al settore pubblico che lo destina ai soggetti a rischio: Gli over 60 e la fascia che va da 0 a 6 anni.«In altri anni questo problema per la popolazione attiva non si era mai registrato - accusa anche Biagio Papotto segretario nazionale Cisl medici - ed è grave che con il pericolo coronavirus che incombe ad oggi non ci sia la disponibilità del farmaco. Diciamo che abbiamo ancora una settimana di tempo, poi la questione potrebbe davvero divenire critica».I numeri li fornisce nel dettaglio Cossolo: «l'anno scorso le regioni hanno bandito gare per 11 milioni di vaccini, questo anno per 17,5 milioni». I numeri, però, secondo il presidente di Federfarma non devono trarre in inganno. Infatti la platea dei soggetti a rischio per cui si è deciso di provvedere a vaccini si è estesa dal 2019 al 2020. Si sarebbe scelto, insomma, di acquistare dosi massicce di vaccino per un ampliamento delle persone da includere nella vaccinazione obbligatoria e non in previsione del Covid-19.Ad ogni modo questo aumento della domanda di vaccini italiana da parte del settore pubblico, a ridosso dell'autunno, avrebbe avuto come colpo di coda quello di lasciare i privati a bocca asciutta. La quota internazionale prevista per il nostro paese sarebbe stata assorbita tutta dalle regioni.Una vicenda raccontata diversamente dalla Commissione salute della conferenza delle regioni, secondo cui «gli acquisti sono stati fatti per tempo. E inoltre una quota dei 17,5 milioni di vaccini, l'uno e mezzo per cento, è destinata ai privati, alle farmacie». LA REPLICADal ministero della Salute fanno sapere che «se dovessero esserci gli assalti ai forni, ossia alle farmacie, faremo nuovi acquisti. Per la prima fase abbiamo fatto tutto come si deve. Prima saranno vaccinati i soggetti a rischio e poi gli altri. Non è come per le mascherine, dove ci sono stati problemi perché non ne avevamo in Italia. In questo caso ci siamo mossi in tempo, e poi le quantità sono diverse: il vaccino si fa una volta sola, mentre le mascherine si cambiano sempre e ne servono infinitamente di più».Ad ogni modo a volerci vedere chiaro in questa vicenda è anche l'associazione cittadinanzattiva. «Abbiamo eseguito un accesso civico - sottolinea il presidente Antonio Gaudioso - stiamo attendendo
i risultati, così potremo vedere quando, effettivamente, sono partiti gli ordini dalle regioni e se è stata eseguita una vera programmazione». I dubbi, insomma, permangono. Anche perché spiega sempre Gaudioso «da un lato gli operatori sanitari nazionali ci dicono che è fondamentale aumentare la copertura vaccinale dall'altro scopriamo che non ci sono vaccini a sufficienza». In attesa di capire se chi governa questo paese è stato lungimirante sul tema vaccinazioni si può dire, di sicuro, che lo siano stati gli inglesi. «Loro hanno fatto gli ordini già nel dicembre del 2019», sottolinea Cartabellotta. Ultimo aggiornamento: 06:35

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