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Edizione del 25/09/2020
Estratto da pag. 1
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La Fiera di Bologna (archivio)
«La Regione ha fatto e intende continuare a fare la sua parte per sostenere infrastrutture strategiche come aeroporti e fiere». Il governatore Stefano Bonaccini risponde netto ai rilievi sollevati dal sindaco Virginio Merola sulla situazione di Fiera e aeroporto e sul ruolo di Viale Aldo Moro. Ma di fronte alla prospettiva di una iniezione di liquidità per aiutare la Fiera di Bologna, sottolinea le diverse responsabilità dell’azionariato: «La Regione ha l’11,5%, Comune e Metropoli molto di più».
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La puntura di MerolaL’affondo di Merola era arrivato martedì sera, durante l’intervista al salotto di Patrizia Finucci Gallo ospitato dall’Hotel Guercino. Il governatore Bonaccini? «Avrei bisogno di vederlo di più», aveva confessato il sindaco, spiegando di aver chiesto a Viale Aldo Moro «un incontro urgente sulla Fiera, perché la società ha bisogno di un’iniezione di liquidità». Soprattutto arrivare all’alleanza con Rimini, perché senza un intervento finanziario a monte «si unificherebbero due debiti». Da qui il richiamo al governo. «Deve intervenire». E a Bonaccini. «Abbiamo bisogno di stare sul pezzo, per fortuna che adesso sono finite le Regionali e le Amministrative», aveva aggiunto, lasciando intendere una sorta di vacatio elettorale in Viale Aldo Moro.
Il bilancio della FieraNon è la prima, né sarà l’ultima frizione tra i due. Ma stavolta si svolge sul campo minato di una Fiera che, dopo lo tsunami Covid, si appresta a chiudere un consuntivo con un rosso tra i 20 e i 30 milioni. Un macigno per conti su cui pesa anche il debito legato al progetto di sviluppo del polo bolognese: 85 milioni da restituire in 12 anni. Partita delicatissima, anche sul fronte politico, come quella per l’aeroporto. Due crisi su cui Bonaccini non ha intenzione di apparire come un amministratore disattento. «Si tratta di due asset fondamentali su cui, fin dalla prima fase della pandemia, l’Emilia-Romagna si è fatta capofila tra le Regioni per chiedere misure straordinarie al governo», ricorda Bonaccini: «E in ogni caso, ripeto, la Regione come sempre c’è». A partire dall’incontro di mercoledì 30 annunciato da Merola, a cui parteciperanno, oltre ai sindaci di Bologna e Rimini, anche i presidenti dei due rispettivi poli fieristici.
La replica di Bonaccini«Si sa peraltro cosa io pensi da sempre: le fiere di questa regione devono collaborare, non competere, perché assieme hanno forza e potenzialità straordinaria», ribadisce Bonaccini, che annuncia a breve la presentazione in Assemblea legislativa di «una legge che ci consentirà di intervenire sulle singole fiere, anche di fronte a interventi economici cui potrebbero essere chiamati i soci». Ma qui il governatore richiama i soci alle loro responsabilità. Bologna inclusa. «È noto che la Regione nella Fiera di Bologna detiene l’11,5%, mentre altri soci — ricorda Bonaccini — dispongono di pacchetti certamente più significativi, a partire dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana, che insieme arrivano quasi al 30%».
Le responsabilità del governoIntanto proseguirà il confronto con il governo, assicura il governatore. «Deve mettere una maggiore attenzione sul settore fieristico, che va ripensato anche per dare valore alle nostre filiere internazionali. Così come va valutato il ruolo di Cassa depositi e prestiti», da cui ci si attende un aiuto economico anche nell’ottica della fusione Bologna-Rimini. E l’aeroporto? «Abbiamo già garantito il nostro intervento negli scali di Parma, Rimini e Forlì. Lo stesso siamo pronti a fare per il Marconi di Bologna — spiega Bonaccini — sostenendo un piano di investimenti importante che non si è fermato nemmeno durante la pandemia. Ma anche in questo caso il governo deve capire che non basta assegnare fondi alle sole compagnie aree se poi non garantisci aiuti alle società aeroportuali». Anche di questo si parlerà lunedì in un incontro tra Regione e Città metropolitana. Con la speranza che
le risorse del Recovery fund siano a disposizione prima che la situazione peggiori ancora.