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Edizione del 25/09/2020
Estratto da pag. 1
Salvini, Zaia e il palo della Lega
Che cosa dice e non dice Luca Zaia sulla Lega di Matteo SalviniNo. La notizia politica del giorno non è quella offerta dalla generalità deiquotidiani in prima pagina sul crescente stato confusionale dei grillini. Chesta stufando persino Marco Travaglio, spazientito a tal punto da liquidare sulsuo Fatto Quotidiano per “Stati generici” gli “Stati Generali” sulla cuipreparazione si distinguono e litigano i pentastellati non abituati allapratica dei congressi di partito.Ormai classificatisi a sinistra anche o proprio per le divisioni nelle quali sistanno perdendo, come ha loro contestato il vignettista del Secolo XIX StefanoRolli, i grillini sono riusciti a produrre persino “il paradosso”, lamentatosul Corriere della Sera da Massimo Franco, di disertare le loro assembleeinterne quando vi partecipano i capi, capetti e simili, e di frequentarleinvece in abbondanza quando quelli non ci sono e loro possono più liberamenteparlarne male.Persino il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato una mano a questoparadosso convocando una riunione interministeriale a Palazzo Chigi proprionelle ore dell’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari 5 Stelle. Dovel’assenza di Luigi Di Maio, per esempio, ha probabilmente contribuito alladecisione del “reggente” Vito Crimi di rinunciare a un’assenza già annunciata.No, dicevo. La notizia politica del giorno non viene dai grillini ma dallaLega. Il cui leader Matteo Salvini non è solo alle prese con i processi per ipresunti reati ministeriali che gli vengono contestati, addirittura disequestro di migranti, o per le indagini che lo sfiorano sui soldi della suaformazione politica. Ora egli è alle prese anche con una certa fronda politicainterna di crescente visibilità, affacciatasi durante la campagna elettoralecol no di Giancarlo Giorgetti ed altri alla conferma referendaria delle Cameresforbiciate dai grillini e sviluppatasi sino a coinvolgere in qualche modo LucaZaia. Che non è il governatore ma il governatorissimo del Veneto, con quel 76,7per cento bulgaro di voti che ha portato a casa superando alla grande con lasua lista praticamente personale quella del partito “per Salvini”.Già il titolo di richiamo in prima pagina di un’intervista di Zaia al Corrieredella Sera è pruriginoso, diciamo così: con quell’annuncio che “alla Lega serveun progetto politico solido”, evidentemente mancante, o non sufficientementechiaro e visibile. Un progetto che nel testo dell’intervista diventa “un palo”,inteso come “supporto per poter continuare a crescere” e non vanificare “illavoro strepitoso”, per carità, compiuto da Salvini prendendo “in mano uncadavere eccellente” e portandolo “nell’Olimpo”.Sotto questa superficie sparsa di zucchero in polvere, comprensiva dellaritrosia opposta inizialmente – “non sono minimamente interessato” – altentativo dell’intervistatore di trascinarlo nelle vicende interne alla Lega,rimane la necessità e forse persino l’urgenza avvertita dalla personalità orapiù popolare della Lega di dare al movimento un “progetto politico” chel’affranchi forse da quella dose eccessiva di sovranismo, o di euroscetticismo,tradottasi nell’alibi più comodo degli avversari per allearsi contro di lui etenere in piedi con la respirazione ufficiale la legislatura in corso. Chesenza lo spauracchio del “capitano” leghista smanioso di “pieni poteri” etroneggiante in un centrodestra dove solo Silvio Berlusconi si illude dipoterlo ancora condizionare, sarebbe già bella che finita con lo scioglimentoanticipato delle Camere. • Facebook • Twitter • LinkedIn • WhatsApp • Gmail • Facebook MessengerISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter[ ][ ][Iscriviti Ora]Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la qualedevi confermare la tua iscrizione. Grazie, il tuo Team Start MagazineErroreRispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email aTerzi