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Edizione del 12/09/2020
Estratto da pag. 1
Metano, Pili: “Prezzo uguale a quello applicato al resto d’Italia è un diritto dei sardi”
“È inaccettabile che la Sardegna sia esclusa dal processo decisionale chedeterminerà lo sviluppo industriale dell’Isola”, sostiene l’assessore PiliDaRedazione Cagliaripad-12 Settembre 2020[anita-pili-681x452] “I cittadini sardi hanno il diritto di ottenere il metano a un prezzo uguale aquello applicato al resto d’Italia, nonché di infrastrutture capaci di renderecompetitive le imprese sarde”. È quanto sostenuto dall’assessore regionaledell’Industria, Anita Pili, che ieri, durante una riunione in videoconferenzadi Agenda Industria, ribadisce la necessità per cui la Regione, di concerto conle parti datoriali e le organizzazioni sindacali, debba essere coinvolta dalGoverno sulla partita legata all’energia.“È inaccettabile che la Sardegna sia esclusa dal processo decisionale chedeterminerà lo sviluppo industriale dell’Isola – ha proseguito l’assessore Pili– La Regione Sardegna ha lavorato con le altre regioni, nell’ambito dellaConferenza delle Regioni, per proporre alcune modifiche emendative del DLsemplificazione su diversi punti, tra i quali è stato proposto, all’unanimità,un emendamento che riformulava l’impostazione del MiSE e la rendeva piùaderente al Pniec, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”.Le proposte emendative, approvate in Conferenza Unificata Stato Regioni, sonostate formalmente trasmesse alle competenti commissioni del Senato presso lequali era attesa la discussione per la conversione in legge.“Come già osservato dal presidente della Regione, Christian Solinas, durante leCommissioni del Senato, il Governo, e in particolare il Ministero delloSviluppo Economico, è rimasto sordo alle varie sollecitazioni di confrontoavanzate dalla Regione”.Lo studio che Arera ha commissionato a Rse, Ricerca Sistema Energetico Spa, peruna valutazione indipendente sulle possibili configurazioni infrastrutturaliper lo sviluppo energetico della Sardegna, dimostra sia che l’idrogeno in unfuturo prossimo ricoprirà un ruolo importante nell’equilibrio di questosistema, sia che le centrali sarde riconvertite a gas naturale sono un tasselloessenziale del sistema energetico nazionale.“La Regione Sardegna pertanto denuncia con forza una tale arroganzaistituzionale, tanto più su un tema come quello energetico sul quale ha potestàdi pianificazione e autorizzazione a norma di statuto, e confida in unripensamento del MiSE nel soprassedere a questa scellerata norma, aprendo alcontempo un confronto tra le Istituzioni per dare attuazione ai tanti impegni eai patti siglati nel tempo e che finora non sono stati rispettati”, ha conclusol’esponente della Giunta Solinas.