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Edizione del 12/09/2020
Estratto da pag. 1
Cirio: «Se i bimbi si infettano a scuola, poi potrebbero contagiare gli amici più fragili. Rischio enorme»
Il governatore: «I negazionisti mettono a rischio la tenuta del patto sociale»
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«Comprendo i timori di Matteo Salvini, anche perché l’Italia ha certo più difficoltà della Germania nel restituire i prestiti. Questi miliardi del Mes ci vengono messi su un tavolo, ci vengono offerti con tutte le cortesie: una proposta talmente allettante che quasi diventa sospetta, anche perché noi italiani siamo un po’ come quei figli messi nell’angolo dai loro genitori, che poi iniziano a fidarsi poco della mamma e del papà». Tuttavia, «si tratta di risorse utili e significative». Così il governatore del Piemonte Alberto Cirio in un’intervista al Foglio.



«Le risorse del Mes sono importanti. Detto questo, non è solo una questione di quanti soldi arrivano. Il punto è riuscire a mettere a punto un sistema che permetta poi di spenderli, e di farlo in fretta. Servono insomma poteri reali per le regioni, è l’unica soluzione per evitare che i progetti restino impantanati nelle sabbie mobili della burocrazia», sottolinea Cirio.

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In merito alla polemica con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, cui ha chiesto che sia la scuola a controllare la temperatura degli alunni, «so per certo che tante famiglie non misureranno la temperatura ai loro bambini prima di mandarli a scuola, un gruppo di mamme di Grugliasco lo ha annunciato pubblicamente», spiega Cirio. «Non posso rischiare che qualche negazionista metta a repentaglio la tenuta del patto sociale: se i bimbi si infettano a scuola, poi potrebbero contagiare i loro nonni, i loro amici più fragili. Un rischio enorme. Ci sono - aggiunge - delle leggi di base che bisogna far rispettare: e tra queste c’è il riconoscimento dell’indispensabilità del vaccino. Che salva la vita dei bambini, non la mette a repentaglio».