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Dir. Resp.
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Edizione del 10/09/2020
Estratto da pag. 1
Infermieri. Nursing up proclama lo stato di agitazione. In piazza a Roma il 15 ottobre
De Palma: “Sarà lotta dura, se ci costringeranno arriveremo fino allo sciopero.Abbiamo informato dei nostri intenti anche il Vice Ministro Pierpaolo Sileri,che in passato si era detto a fianco degli infermieri”. Otto i punti chiavealla base delle richieste “per disegnare un futuro diverso per l’interacategoria e anche per le altre professioni sanitarie”[front1633318]09 SET - “Oggi abbiamo notificato il tentativo di conciliazione al Ministerodel Lavoro, come prevede la legge, se il Governo non ci risponderà, saràsciopero senza mezzi termini. Il 15 ottobre saremo in piazza a Roma”.Ad annunciare la proclamazione ufficiale dello stato di agitazione nazionalegli infermieri del Nursing Up “stanchi dall’atteggiamento di un governoindifferente a qualsiasi richiesta rispetto alle legittime istanze dellacategoria”.Otto i punti chiave alla base delle richieste decisive per disegnare un futurodiverso per l’intera categoria e anche per le altre professioni sanitarie, daaccogliere il prima possibile nella speranza che quello che sembra un vero eproprio muro contro muro possa avere fine per ricostruire la serenitàdell’intero mondo infermieristico. “È il preludio all’inizio delle nostre nuove battaglie – sottolinea Antonio DePalma, Presidente del Sindacato Nursing Up – la Piazza di Milano, con l’eventodel 4 luglio scorso, ci ha consegnato nelle mani un mandato preciso, unaresponsabilità straordinaria a cui adempiere. Non possiamo fermarci adesso enon lo faremo. L’esperienza nefasta del Covid è servita per dimostrare agliocchi dei nostri ciechi interlocutori che gli infermieri italiani ci sono e cisaranno sempre. Siamo il perno del sistema, un sistema fallace, pieno zeppo dilacune, ma che senza di noi sarebbe già affondato da tempo. Per questa ragioneconfermiamo ufficialmente la manifestazione del 15 ottobre prossimo a Roma, masoprattutto ribadiamo che di fronte al silenzio della politica sulle nostrelegittime aspettative, economiche e contrattuali, quella della Capitale saràsolo la prima di tante nuove ‘azioni mirate’ finalizzate a cambiare il nostrodestino. Confermiamo e proclamiamo ufficialmente lo stato di agitazione degli infermieriitaliani, ha aggiunto De Palma, “ma anche degli altri operatori sanitari delcomparto pubblico. La strada che stiamo percorrendo deve apparire chiara atutti: la manifestazione del 15 ottobre, a cui prenderanno parte anche altreassociazioni di categoria e conseguente una prima giornata di scioperonazionale nazionale, che sarà inevitabile se dal Ministero del Lavoro nongiungono risposte alle nostre richieste, viaggiano di pari passo. Cimeraviglierebbe – continua De Palma – se Governo e Regioni persistessero nelloro atteggiamento di chiusura, di fronte al rischio di ulteriori ‘scossoni’per il nostro sistema sanitario, già messo a dura prova dal Covid, se dovesseromancare all'appello gli infermieri nei posti di lavoro proprio ad ottobre, conl'inverno alle porte. Lo sciopero nazionale non è una chimera, non è unaminaccia campata in aria: il tentativo di conciliazione previsto dalla leggerappresenta l'ultima spiaggia prima della proclamazione dello sciopero. Questolo prevede la legge”. Se la conciliazione fallisse, gli infermieri si dichiarano “pronti ad unaguerra senza esclusione di colpi per ottenere ciò a cui abbiamo diritto e cheviene sistematicamente ignorato da chi gestisce il potere. Abbiamo informatodei nostri intenti anche il Vice Ministro Pierpaolo Sileri, che in passato siera detto a fianco degli infermieri – ha concluso – perché questo è il momentodi agire attraverso i fatti, operando con concretezza e per dare senso compiutoalla disponibilità personale della quale ha sempre parlato”. Queste le richieste che il sindacato Nursing Up ha notificato al Ministero delLavoro ed agli altri Ministri competenti, oltre che al Presidente dellaConferenza delle Regioni.1. Un alveo contrattuale autonomo, con risorse economiche dedicate ed avulsedal resto del comparto, che riconosca peculiarità, competenza eindispensabilità ormai evidenti della categoria infermieristica, cherappresenta oltre il 41% delle for
ze del Servizio sanitario nazionale e oltreil 61% degli organici delle professioni sanitarie. Analogamente accada per leprofessioni sanitarie ostetrica e tecniche. 2. Risorse economiche dedicate e sufficienti per il riconoscimento di unaindennità professionale infermieristica mensile che, al pari di quella giàriconosciuta per altre professioni sanitarie della dirigenza, sia parte deltrattamento economico fondamentale, e che riconosca e valorizzi sul pianoeconomico le profonde differenze rispetto alle altre professioni, rese ancorpiù evidenti, da ultimo, proprio dalla pandemia COVID-19. 3. Risorse economiche per il contratto della sanità finalizzate e sufficientiper conferire un’indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti chesi occupano ai vari livelli di funzione di assistere pazienti con un rischioinfettivo. 4. Individuazione di uno specifico contratto/convenzione nazionale di lavoroper l’infermiere di famiglia, immediato adeguamento delle dotazioni organichedel personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sulterritorio, calibrato tenendo conto dei reali bisogni dell’assistenza con coevoaggiornamento della programmazione degli accessi universitari posto che, allostato, mancano più di 53 mila infermieri. Nuove norme in grado di agevolare,concretamente, la mobilità del personale tra gli enti del servizio sanitarionazionale, anche eliminando il “previo placet” al trasferimento dell’ente diappartenenza in caso di disponibilità di posto vacante nell’ente didestinazione. 5. Superamento, per gli infermieri pubblici e per gli altri professionisti nonmedici, il vincolo di esclusività, riconoscendo loro il medesimo diritto giàesistente per il personale medico, di svolgere attività intramoenia, anche perfar fronte alla gravissima carenza di personale in cui versano le strutturesociosanitarie, le RSA, le case di riposo, di cura e le strutture residenzialiriabilitative. 6. Direttive e risorse economiche finalizzate a sostenere l’aggiornamentoprofessionale dei professionisti sanitari oggetto della presente, riduzione deldebito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come giàavviene per i medici. 7. Direttive e nuove risorse economiche finalizzate all’immediato e stabilericonoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione dellaLegge 43/06 e per la valorizzazione economico giuridica della funzione dicoordinamento, valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degliinteressati; 8. Riconoscimento della malattia professionale e correlato meccanismo diindennizzo in caso di infezione, con o senza esiti temporanei o permanenti. 09 settembre 2020