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Dir. Resp.
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Edizione del 02/09/2020
Estratto da pag. 1
Contratto sanit? privata. Nel Lazio Aiop e Aris non firmano l’intesa definitiva. D’Amato: “Inaccettabile”. Lavoratori pronti allo sciopero
A tre mesi dalla firma della pre-intesa, Aiop e Aris rifiutano di siglaredefinitivamente il nuovo contratto perché “la pre-intesa è stata firmata da unadelegazione che non ha rispettato il volere dell’assemble,a che poneva lacondizione che il 50% fosse sostenuto indirettamente dalle Regioni e il 50%fosse proveniente dal welfare”, in pratica rinnovo del contratto a costo zero.Interviene l'assessore D’Amato “Il Lazio è pronto a fare la sua parte. Poi nonci saranno più alibi”. Intanto i sindacati preparano lo sciopero per il 16settembre.[front7675850]02 SET - Mattinata rovente, ieri, sotto la sede Aris Lazio a Roma, per ilpresidio dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità privata accreditatacontro la mancata firma definitiva su un contratto nazionale dopo l’accordosulla preintesa, raggiunto ormai da quasi tre mesi. “L’idea dellerappresentanze datoriali, Aris e Aiop in primis, è in linea con la visionepadronale complessiva, che sta tentando un nuovo attacco ai diritti, allarappresentanza e al contratto, sarebbe quella di rinnovare i contratti a costozero. Nonostante la garanzia delle istituzioni a coprire il 50% del costo delrinnovo, chiedono ulteriori garanzie a Ministero e Regioni. Addiritturatentando di rovesciare la responsabilità della mancata ratifica sui sindacati”,spiegano i segretari generali Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil FplRoma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, chein una nota annunciano lo sciopero nazionale per il 16 settembre in assenza dipassi avanti.Contatta dall'agenzia di stampa Dire, Jessica Faroni, presidente di Aiop Lazio,ha spiegato che quella della parte datoriale “non è una retromarcia ma c'èstato un errore della delegazione. La pre-intesa - ha spiegato Faroni - è statafirmata da una delegazione che non ha rispettato il volere di una assemblea chesi e' radunata il 22 gennaio di quest'anno e ha detto chiaramente che avremmofirmato il rinnovo del contratto a condizione che il 50% fosse sostenutoindirettamente dalle Regioni e il 50% fosse proveniente dal welfare. E parlo dicondizioni di sopravvivenza per le aziende".Inoltre “il Nord Italia ha potuto fare affidamento sui fuori regione adifferenza di molte altre regioni, in particolare del Centro-Sud, che sono inpiano di rientro. A noi non solo hanno tagliato il budget, le tariffe, masoprattutto ci hanno tolto i fuori regione per cui il rinnovo del contratto,sacrosanto e necessario, può essere fatto solo alle condizioni suddette”.“Non è stata ratifica la pre-intesa perché non abbiamo avuto le garanzie intutte le Regioni che ci sarebbero state tutte le coperture contrattualinecessarie. C'era stato detto invece differentemente dal ministero. Le Regioniancora non hanno ratificato la copertura pari al 50% del contratto. In ognicaso si sta cercando di arrivare alla definizione delle condizioni giuste perpoter firmare il rinnovo. Credo che prima del 16 settembre, data in cui èfissato lo sciopero nazionale dei lavoratori della sanità privata, riusciremoad arrivare a una definizione in tutte le Regioni.”, ha confermato MicheleBellomo, presidente di Aris Lazio, all'agenzia di stampa Dire.Sulla questione è intervenuto anche l’Assessore alla Sanità della RegioneLazio, Alessio D’Amato, che in una nota ha dichiarato di ritenere“inaccettabile che chi lavora accreditato al Servizio sanitario regionale nonrinnovi i contratti di lavoro scaduti da oltre un decennio. Altro che larichiesta di fare i tamponi. Qui la richiesta è di firmare il contratto nelrispetto della pre-intesa. Ci sono migliaia di lavoratori che attendono ilrinnovo del contratto secondo gli impegni assunti dalle Regioni”.“Il Lazio - ha detto D’Amato - è pronto a fare la sua parte e presto porteremoin Giunta il documento che riguarda la copertura del 50%, così come decisodalla Conferenza delle Regioni. A Questo punto non ci sono più alibi e ognunodeve assumersi le proprie responsabilità”.02 settembre 2020