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Edizione del 01/09/2020
Estratto da pag. 1
Vi racconto i turbamenti di Conte
Poco miele da parte di Mieli per Conte, al quale non mancano le preoccupazioni…Forse perché si sentiva più libero dai condizionamenti di un’orchestra come ilCorriere della Sera, che proprio oggi ha fatto suonare il sì ad Antonio Politoe il no ad Angelo Panebianco  per il referendum del 20 settembre sui  tagli aiseggi parlamentari, Paolo Mieli si è lasciato andare in una intervista alla Verità. L’ex direttore del Corriere ha rinunciato ad ogni cautela nelcommentare questa stagione politica “molto caotica”, contrassegnata da una“forte debolezza di tutti gli assetti”.Abitualmente paziente e fiducioso, Mieli ha liquidato come “pazzi” quanti — acominciare dal  segretario del Pd Nicola Zingaretti, ospite oggi di Repubblica— anziché “affrontare con tutte le energie necessarie il problema dellariapertura delle scuole, hanno un’unica ansia: reintrodurre il sistemaproporzionale” accelerandone alla Camera il percorso per rendere più digeribileil consistente taglio dei seggi parlamentari. Pazzi, anche perché — sia dettoper inciso, pur se Mieli se l’è risparmiato — l’accelerazione reclamata daZingaretti non potrà materialmente tradursi entro il 20 settembre nel primodegli almeno due passaggi parlamentari necessari. Pertanto la confermaeventuale dei tagli sarebbe destinata a rimanere come lo stesso Mieli l ’hadefinita: “uno sputo sul Parlamento”, senza “un contesto di riscrittura eredistribuzione dei poteri dello Stato”. Che peraltro è cosa diversa e di piùdi una riforma della legge elettorale per tornare al sistema proporzionale,considerato da Zingaretti — ma non da Mieli — la prima e principale garanziacorrettrice di un Parlamento ridotto da 945 a 600 seggi, fra una Camera di 400deputati e un Senato di 200 eletti.Mieli preferirebbe il sistema maggioritario della cosiddetta secondaRepubblica: quella del bipolarismo segnato dall’avvicendamento a Palazzo Chigifra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, sia pure con le deviazioni, diciamo così,dei politici Massimo D’Alema, Giuliano Amato, Enrico Letta, Matteo Renzi ePaolo Gentiloni e dei tecnici, almeno in prima istanza, Lamberto Dini e MarioMonti. È una sequenza, questa, che pure dovrebbe consigliare al mio amico Paolodi non scambiare per oro colato il sistema maggioritario e il “bipolarismo” cheavrebbe prodotto, addirittura ripristinabile — dopo questa effimera “terzaRepubblica” in corso — con la conversione a sinistra dei grillini, o di quelche ne rimarrà seguendo le risate e i desideri attribuiti al comico genovesefondatore, garante, “elevato” e quant’altro del Movimento 5 Stelle.Mentre dissento dalla santificazione del sistema maggioritario e dallademonizzazione del sistema proporzionale, che invece nella cosiddetta primaRepubblica consentì un sostanziale bipolarismo costituito dai poli potenzialidi governo attorno alla Dc e al Pci, condivido  “l’aria di elezioni anticipate”avvertita da Mieli. Che ha detto: “In autunno bisognerà decidere: tentare diportare a termine la legislatura e arrivare all’elezione del presidente dellaRepubblica oppure andare alle urne in primavera. In questo momento  sentoparecchi scricchiolii” della maggioranza giallorossa, per cui “crescono leprobabilità di andare a elezioni anticipate”, appunto.Giuseppe Conte, peraltro alle prese con quel quasi 13 per cento di Pilrovinosamente in meno, avrà fatto gli scongiuri a Palazzo Chigi leggendo Mieli.Ma gli scongiuri non sono obiettivamente la soluzione dei problemi che ha ilgoverno, per quanto il guardasigilli e capo delegazione grillina, AlfonsoBonafede, abbia appena definito “fantascientifica” una crisi. • Facebook • Twitter • LinkedIn • WhatsApp • Gmail • Facebook MessengerISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter[ ][ ][Iscriviti Ora]Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la qualedevi confermare la tua iscrizione. Grazie, il tuo Team Start MagazineErroreRispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email aTerziTags: Giuseppe Contem5snewsletterNicola Zin
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