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Edizione del 28/08/2020
Estratto da pag. 1
Scuola, la Conferenza Unificata approva documento su casi e focolai
Oggi riunione della Conferenza  Unificata sul documento con le ''''Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi  dell''infanzia''''
Scuola, Zaia: "Ora regole certe, no alla distanza sui bus"

Scuola, vertice Governo-Regioni: nulla di fatto su trasporti e mascherine

Scuola: Regioni, ok a documento Iss, Salvini propone sfiducia per Azzolina

Scuola. Miozzo (Cts): avrei reso test agli insegnanti obbligatori

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28 agosto 2020La Conferenza Unificata convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha approvato all'unanimità il documento elaborato dall'Istituto superiore di sanità sulla gestione di casi di contagio nelle scuole. Alla seduta odierna hanno partecipato i ministri Speranza e Azzolina, il capo della protezione civile Borrelli e il presidente dell'Iss Brusaferro. Presenti il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, dell'Anci Decaro, dell'Upi De Pascale e tra i presidenti delle Regioni Toma, Bardi e Fontana.

La riapertura della scuola potrebbe produrre "un lieve incremento dell'indice di trasmissione del contagio: ce lo aspettiamo, come sta avvenendo all'estero" e d'altra parte valutando i rischi sul piatto di bilancia quello che emerge è che è "assoluta la necessità di riaprire la scuola. Ci  dobbiamo anche preparare a probabili chiusure, dobbiamo fare i conti con la realtà". Parole del coordinatore del Comitato tecnico scientifico,  Agostino Miozzo, che è stato audito per quasi tre ore davanti alla Commissione Istruzione della Camera.

Il viceministro della Salute, Sileri, intervistato dal Fatto Quotidiano, sulla scuola dichiara che "il problema è che non sappiamo cosa accadrà nelle prossime settimane in termini di diffusione del virus. Anche negli altri Paesi c'è una dialettica, Francia e Germania hanno aperto e richiuso. Le divergenze - assicura - verranno superate. La scuola deve riaprire in sicurezza, ma eliminare del tutto il rischio non è possibile".

Gli insegnanti lanciano l'allarme,  "In Germania abbiamo visto cosa è successo e hanno già chiuso diverse scuole, quindi gli insegnanti sono molto preoccupati. Non dimentichiamo poi che l'età media è sopra i 55 anni e che per fragilità si intende anche un diabete o una malattia passata che ha però debilitato il fisico. Non vogliamo sabotare ma nemmeno piegarci ad abbassare il tempo a scuola, la qualità, la didattica",  dice all'AGI Marta Viotto, responsabile Scuola della Cgil del Veneto commentando la notizia secondo la quale sarebbero centinaia i docenti in Veneto ad aver chiesto di non riprendere l'attività a settembre in quanto 'lavoratori fragili'. "Il fatto è che stanno emergendo problemi irrisolti da più di 15 anni: dalla non stabilità agli ambienti non adeguati - ha continuato - dal governo dicono che i numeri per i rinforzi ci sono ma quali se siamo senza candidati visto che non sono mai stati fatti i concorsi? La realtà è che siamo notevolmente in ritardo sull'avvio delle scuole e sono ancora tanti i problemi da risolvere".

Sul tema dei lavoratori fragili il Ministero dell'istruzione,  fa sapere che sono in corso specifici approfondimenti e interlocuzioni che coinvolgono anche le altre amministrazioni competenti in materia, il Ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica, per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro. Nel frattempo, il Ministero invita ad evitare allarmismi. Dalle verifiche continue di queste ore con i territori non risultano infatti situazioni di criticità.

E sui testi sierologici volontari tra il personale scolastico il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, in un'intervista al Messaggero dichiara che sono  "un'operazione di civiltà collettiva: ognuno deve fare qualcosa a tutela di tutti e il test è proprio un qualcosa a tutela di tutti" mentre riconosce che "In tante regioni ci sono anche problemi organizzativi". Sui trasporti Giannelli dichiara  "E' necessario che i ragazzi possano arrivare a scuola, e soprattutto in sicurezza. Non possiamo rischiare che la ripresa della scuola, dopo tanta fatica e un immenso lavoro dei dirigenti e del personale tutto, si areni s
ul problema trasporti", sottolinea.

Sul tema dei test interviene anche il direttore Osservatorio sui conti pubblici italiani, Carlo Cottarelli  che da twitter si rivolge agli insegnanti: "Cari insegnanti, fate un lavoro essenziale, siete poco pagati e poco aiutati. Grazie per quello che fate. Ma oggi il Corriere dice che un terzo di voi non vuol fare i test sierologici. Non so se è vero, ma, se lo è, ripensateci per favore. Li fanno i medici, perché voi no? Grazie".