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Edizione del 17/08/2020
Estratto da pag. 1
Zingaretti e tutto il Pd sono molto preoccupati: "Sulla scuola si rischia una rivolta di massa"
"Sarebbe intollerabile dopo mesi di lockdown far perdere anche soloun’ulteriore ora di lezione, nell’incertezza o con una apertura a singhiozzointerrotta quasi subito da una nuova pausa del lavoro scolastico"ZingarettiZingarettiglobalist 17 agosto 2020 "Sulla scuola si rischia “una rivolta di massa”. A paventare questo scenario èil segretario del Pd Nicola Zingaretti in un intervento su La Stampa. “Non lodico per mettere una bandierina polemica”, scrive il leader dem, “piuttosto percontinuare a svolgere come Pd un ruolo di allerta e anche di proposta in unsettore che coinvolge milioni di persone. Tra operatori, insegnati esoprattutto famiglie. Sarebbe intollerabile dopo mesi di lockdown far perdereanche solo un’ulteriore ora di lezione, nell’incertezza o con una apertura asinghiozzo interrotta quasi subito da una nuova pausa del lavoro scolasticodovuta alle elezioni regionali e referendarie del 20 settembre”, ha osservatoZingaretti. ”È stato un errore non ascoltare il Pd quando ha proposto dicollocare i seggi elettorali in luoghi specifici per non pesare ulteriormentesul ciclo delle elezioni”.La scuola è la madre di tutte le battaglie della fine dell’estate per ilGoverno. “Non possiamo sbagliare sulla scuola e ogni provvedimento, ognisacrificio chiesto è fatto pensando alla riapertura delle scuole che segnerà lavera fine del lockdown” afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza, inun colloquio con La Repubblica. “Non fatemi passare per il maestrino con labacchetta, guai a criminalizzare i giovani - prosegue Speranza, motivando ilprovvedimento di chiusura delle discoteche e le misure anti-movida - Anzi è aloro che chiedo una mano: aiutateci a tenere sotto controllo il contagio. Trameno di un mese dobbiamo riaprire scuole e università in sicurezza. E nonpossiamo sbagliare. Non c’è un finale già scritto in questa partita, dipendedai nostri comportamenti e tutti, a cominciare dai ragazzi, dobbiamo esserneconsapevoli”. La questione scuola viene affrontata anche da Agostino Miozzo, dirigente dellaProtezione Civile e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, inun’intervista al Messaggero, smentendo che il Cts abbia detto che non servonopiù le distanze a scuola. “Non è così. Il presupposto della distanza, dellamascherina e dell’igiene resta. In casi del tutto eccezionali, limitatissimi,indicati dalle autorità scolastiche, in numeri ridotti e per un periodobrevissimo entro il quale vengono trovate soluzioni, si potrà rendereobbligatoria la mascherina, ma anche l’areazione dei locali frequentati. Maripeto: solo per un numero limitato di studenti e per un periodo provvisorio. Ela soluzione del distanziamento deve arrivare velocemente. Abbiamo anchesuggerito, dove non esistono alternative, di ricorrere alle tensostrutture,come si fa nei terremoti”.Secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità,“bisogna arrivare a ridosso della ripresa scolastica con il numero di casi piùbasso possibile. Meglio saremo messi il 14 settembre, più elevata sarà laprobabilità di riprendere le lezioni senza rischi di dover poi chiudere classio interi plessi” dice il componente del Cts al Corriere della Sera. Questoperché le scuole vanno riaperte a tutti i costi, spiega Locatelli. “Il Ctsritiene prioritario poter garantire il distanziamento all’interno degliistituti impiegando le mascherine solo se necessario, in situazioni eccezionalie per brevi periodi. Lo sforzo, soprattutto da parte del Ministerodell’Istruzione, deve essere quello di identificare tutte le soluzionipercorribili in modo da non scaricare le responsabilità sui presidi”.