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Edizione del 13/08/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, caos sui tamponi per chi sbarca da Croazia, Grecia, Malta o Spagna
Dovranno sottoporsi al test circa 10 mila italiani al rientro dalle vacanze all’estero, ma non tutte le Regioni si sono già allineate con le disposizioni previste nell’ordinanza varata ieri dal ministro Speranza
Sono circa 10mila, secondo una stima della Fiavet, gli italiani che dovranno sottoposti al test anti-Covid al ritorno dalle ferie in Spagna, Grecia, Croazia e Malta. La misura è prevista da oggi dall'ordinanza firmata dal ministro Speranza. Aeroporti, porti, Regioni si stanno attrezzando. Il ministero prepara un nuovo vademecum con le regole per i tamponi rapidi, che evitano di dover imporre la quarantenaTre le possibili soluzioni: sottoporre chi rientra a test antigene nei luoghi in cui arrivano (nei porti o negli aeroporti, ad esempio), introdurre l'obbligo di presentare un certificato di test negativo fatto nelle 72 ore precedenti o, infine, imporre ai cittadini di comunicare il rientro alla Asl di appartenenza per effettuare un tampone nelle 48 ore successive. Una decisione si troverà nei prossimi giorni.Coronavirus, cosa deve fare chi rientra in Italia da Croazia, Grecia, Malta e SpagnaIl governo, ha sottolineato Boccia, "vuole assicurare la massima sicurezza. La proposta che facciamo alle Regioni è di rendere il servizio sanitario territoriale, già molto rafforzato dall'impegno comune, in grado di garantire tamponi a chi rientra dall'estero, con i risultati entro 48 ore". Per il titolare degli Affari regionali "la sicurezza di tutti i cittadini è la priorità assoluta; dobbiamo restare il Paese più sicuro al mondo sul piano sanitario", ha aggiunto auspicando "che ci possa essere con le Regioni una condivisione del metodo da utilizzare". Alcune Regioni, a partire dall'Emilia-Romagna, hanno già varato loro ordinanze. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, vuole il tampone gratuito per coloro che rientrano dall'estero. Il collega pugliese Michele Emiliano impone invece la quarantena per chi rientra da Malta, Spagna e Croazia: da questi Paesi, negli ultimi 4 giorni, la Puglia ha importato oltre 40 casi. Simile la scelta della Sicilia, che colpisce gli arrivi da Spagna, Grecia e Malta. Ecco la situazione, regione per regione.Malpensa, parlano i viaggiatori in arrivo da Spagna e Grecia: "Nessun controllo, tanta confusione"Piemonte "Da oggi, d'intesa con il Ministero della Salute, ho dato indicazione alla sanità piemontese di sottoporre a tampone obbligatorio le persone che rientrano o provengono da Spagna, Grecia, Malta e Croazia". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ricordando che chiunque entri in Piemonte dai quattro Paesi deve "fare un test molecolare nelle ore prima della partenza da mostrare al proprio arrivo" oppure "segnalarsi subito all'Asl del territorio per sottoporsi a un tampone". "Il dipartimento regionale di prevenzione - sottolinea Cirio - lavora costantemente e con efficacia per tracciare ogni contatto. Impegniamoci tutti per non vanificare gli sforzi fatti finora e continuare sulla via della ripresa". Per oggi all'aeroporto di Caselle Torinese non sono previsti arrivi dai Paesi indicati nell'ordinanza.Come potrebbe finire la pandemia di Covid-19: tre scenari possibiliLombardia "Una decisione importante: il governo ha accolto con favore le sollecitazioni e le preoccupazioni della Lombardia e delle Regioni sui nuovi contagi da Covid19, concordando la formulazione di linee guida nazionali, con l'obbligo del tampone entro 48 ore, per chi rientra o arriva in Italia dai Paesi Europei con il maggior numero di contagi in questo momento". E' questo il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito all'ordinanza nazionale che stabilisce le regole per chi proviene da Grecia, Spagna, Croazia e Malta, con l'obbligo dell'auto segnalazione alle autorità sanitarie territoriali e la disposizione del tampone conseguente, a meno che non vi sia l'attestazione dell'esito negativo al test molecolare rilasciata nelle 72 ore precedenti l'arrivo in Italia. Il provvedimento è stato concordato al termine di una riunione straordinaria fra i rappresentanti del governo e delle Regioni. "Per i cittadini lombardi che rientrano da questi Paesi - spiega l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera - mettiamo a disposizione il support
o operativo e informativo necessario attraverso il numero unico 116117, che fornirà i riferimenti delle Ats di competenza per domicilio".Coronavirus, tampone e test sierologico a confronto: come funzionano gli esami per scoprire il contagioQuindi prosegue: "Nel periodo precedente l'effettuazione del test ed in attesa del suo esito, ferma restando l'indicazione di informare immediatamente il proprio Mmg o operatore sanitario pubblico in caso di insorgenza di sintomi sospetti - aggiunge - è fortemente consigliato ridurre la vita sociale (esempio partecipazione ad eventi collettivi) ed è indispensabile l'utilizzo della mascherina anche all'aperto ed in presenza di conviventi nella propria abitazione". La formulazione di un'ordinanza specifica per chi proviene o rientra da questi Paesi si è resa necessaria a fronte dell'evolversi della situazione epidemiologica locale e in considerazione del fatto che, trattandosi di Stati europei inseriti nell'Elenco 'B' del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 7 agosto scorso, non erano previste azioni restrittive o di monitoraggio. "Regione Lombardia - conclude l'assessore al Welfare - ha affrontato da subito il tema dei cittadini provenienti dall'estero attraverso un protocollo specifico per il settore agricolo che prevede il tampone per i lavoratori stagionali e con il monitoraggio e controllo costante da parte delle ATS per coloro che hanno contatti stretti (ad es. le badanti) con persone anziane e fragili". Coronavirus, ecco come un bar può trasformarsi in un focolaioVeneto "La situazione di oggi è sotto controllo e sostenibile, ma abbiamo un virus che arriva dall'estero", dice Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, annunciando la firma di un’ordinanza che prevede che debbano sottoporsi a tampone tutti gli appartenenti alla categoria di "soggetti a rischio particolare". "L'ordinanza di oggi, – aggiunge - che ha validità fino al 6 settembre, inquadra delle categorie a rischio, che definiamo "soggetti a rischio particolare". Stiamo parlando del controllo obbligatorio di persone provenienti da paesi esteri". Per tutte queste persone è previsto il tampone al rientro in Italia, tamponi che Zaia sottolinea "sono tutti gratuiti". Le categorie interessate da quest'ordinanza sono le seguenti: operatori delle Rsa, operatori sanitari che prestano servizio presso strutture ospedaliere ed extra-ospedaliere, operatori che prestano assistenza domiciliare, ad esempio le badanti, lavoratori stagionali del settore agricolo, tutti i lavoratori che si sono recati all'estero per trasferte di lavoro, di durata fino alle 120 ore. Si aggiungono a queste persone anche quelli che nei 14 giorni precedenti hanno transitato o soggiornato in Bulgaria o Romania, gruppi target di popolazione, che rivestono un particolare interesse epidemiologico e gli ospiti stranieri e richiedenti asilo dei centri di accoglienza straordinaria. "Tutti gli appartenenti a queste categorie che hanno transitato o soggiornato all'esterno nei 14 giorni precedenti, indipendentemente dalla durata o dalla motivazione del soggiorno all'estero, saranno sottoposti al tampone", aggiunge. "Per i soggetti invece che provengono da paesi dove è prevista la quarantena, è prevista la quarantena e basta", ha specificato il presidente della Regione. "Con questa ordinanza voglio ricordare che abbiamo dei soggetti che fanno ingresso o rientro in Veneto da paesi che sono la Spagna, la Croazia, la Grecia e la Repubblica di Malta, per i quali imponiamo l'obbligo del tampone".Covid, al via i test autostradali: controllate le auto provenienti dall'est EuropaLiguria Tamponi obbligatori in Liguria per chi torna da vacanze o viaggi di lavoro da Malta, Croazia, Spagna, Grecia e per chi proviene da questi Paesi. Lo ha deciso il governatore Giovanni Toti, d'intesa con il ministero della Salute. "D'intesa con il ministero della Salute, ho dato indicazione alla sanità ligure di sottoporre a tampone obbligatorio tutte le persone provenienti, o di rientro, da Spagna, Grecia, Malta e Croazia. Chiunque provenga da quei Paesi dovrà fare un test molec
olare nelle ore prima della partenza da mostrare al proprio arrivo, oppure dovrà segnalarsi alla Asl del territorio per sottoporsi a un tampone appena rientrato in Liguria". Per il governatore "la situazione covid in Liguria è sotto controllo, gli ospedali non hanno alcuna pressione, gli uffici di prevenzione lavorano per tracciare ogni contatto. Impegniamoci tutti per non vanificare gli sforzi fatti finora e continuare sulla via della ripresa". Coronavirus, discoteche aperte: lo scontro fra Governo e RegioniEmilia Romagna Niente quarantena per chi rientra in Emilia Romagna da Croazia, Grecia, Malta e Spagna: lo chiarische in una nota l'assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini, dopo il punto fatto in mattinata con il Ministero della Salute. "Abbiamo convenuto con il Ministero che, per quanto ci riguarda, i test che verranno fatti all'arrivo dai Paesi citati nell'ordinanza del ministro sono da considerarsi come una indagine epidemiologica. Per questo- spiega Donini - non si prevede l'isolamento fiduciario della persona ne' per quanto riguarda il periodo di attesa per essere sottoposto a tampone, nè per quanto riguarda l'attesa di ricevere l'esito del test. Resta confermato l'obbligo di informare le autorità sanitarie dell'arrivo da quei Paesi, per essere poi sottoposti al test. Faccio ancora un appello - conclude - all'osservanza di tutte le norme di prevenzione, dal distanziamento, all'uso della mascherina, al lavaggio frequente delle mani". All'aeroporto Marconi di Bologna al momento non è prevista la possibilità di effettuare tamponi e test rapidi per il coronavirus ai passeggeri in arrivo da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Come previsto dalla stessa ordinanza del Ministero della Salute, laddove non sia possibile fare il tampone nello scalo di arrivo, è responsabilità del passeggero contattare la Ausl del territorio di residenza per comunicare il rientro da quei Paesi e prenotare il tampone da fare entro 48 ore dal rientro in Italia. Al Marconi per il momento non sono previsti spazi o comunicazioni ad hoc relative alle nuove disposizioni per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Sono in vigore tutte le disposizioni anti-Covid attivate al momento della ripartenza: misurazione della temperatura con i termoscanner, obbligo di indossare mascherina, separazione dei flussi di passeggeri in entrata e in uscita dallo scalo. Per chi risiede a Bologna l'Ausl ha attivato un form online attraverso il quale chi rientra da quei Paesi può autosegnalarsi e prenotare il tampone.Coronavirus, Zangrillo: "Essere contagiati non significa essere malati"Toscana  Firmata dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, una nuova ordinanza che dispone per le discoteche misure di controllo per la diffusione del Covid più restrittive, in attesa di eventuali provvedimenti nazionali. Con la stessa ordinanza viene inoltre disposto il test molecolare (tampone) gratuito per tutti coloro che rientra dall'estero, senza necessità di richiesta medica. Lo annuncia la Regione con una nota. "Considerata l'attuale situazione epidemiologica - recita il testo dell'ordinanza - ed i focolai nei quali il caso indice è un soggetto giovane rientrato dall'estero che non ha osservato le norme di distanziamento sociale e di condotta atte ad evitare il contagio" la Regione Toscana ha deciso di aumentare i controlli e la prevenzione offrendo tamponi gratuiti a tutti coloro che arrivano sul territorio toscano provenendo da Paesi dell'Unione Europea e dallo spazio Schengen, inoltre ha reso più rigorose le linee guida nazionali per le discoteche. Tra i principali provvedimenti compresi nella nuova ordinanza c'è l'obbligo per i gestori di tenere per 14 giorni l'elenco con nomi ed indirizzi dei frequentatori del locale e di misurare la temperatura all'entrata. Viene ribadito l'obbligo di mascherina sempre al chiuso e nel caso non sia possibile garantire un metro di distanza all'aperto.Coronavirus: le attività quotidiane che ci mettono più a rischio contagio secondo i medici UsaMarche E' attualmente in 'stand by', in attesa di un provvedimento del
governo in accordo con la Conferenza delle Regioni, l'ordinanza che la Regione Marche stava predisponendo per imporre il "tampone obbligatorio per chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta anche nelle Marche". "Come si stava già facendo in Emilia Romagna e in Campania - comunica la Regione - il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli aveva dato disposizione di predisporre un'ordinanza per i turisti marchigiani in rientro dalle vacanze". "L'iniziativa si è però fermata, - fa sapere l'amministrazione regionale - in seguito alla notizia che il governo, in accordo con la Conferenza delle Regioni, ha preparato un'ordinanza nazionale". Coronavirus, la simulazione della dispersione e persistenza nell'aria delle goccioline in una stanza dopo un colpo di tosseUmbria “A livello regionale, vista la crescita del numero delle persone positive al Covid - spiega l'assessore regionale alla sanità umbro Coletto - riteniamo che sia necessario rafforzare l'attenzione sugli arrivi dai Paesi che in questo momento sono a rischio, imponendo delle regole ferme. I nuovi casi di positività riscontrati infatti, hanno avuto origine fuori dall'Italia, quindi diventa indispensabile mettere in campo interventi mirati per isolare tempestivamente i soggetti positivi che arrivano in Umbria". Dopo aver spiegato che "i nuovi casi positivi al Covid sono legati a cluster già individuati e che quindi questi soggetti erano in isolamento e sotto monitoraggio dei servizi sanitari", Coletto ha riferito che "ora vogliamo fare un passo in avanti e per prevenire la formazione di nuovi cluster o focolai, la Regione Umbria, in attesa di un provvedimento nazionale ha già messo a punto un programma dettagliato, per controllare in modo capillare gli arrivi da alcuni Paesi europei, da attuare a vari livelli con il coinvolgimento di più professionalità e che ci permetterà attraverso test e tamponi di arrivare a conoscere, dal momento dell'arrivo in regione, la situazione clinica rispetto alla positività al covid dei nuovi ingressi". "Tutto questo lavoro però, - ha sottolineato l'assessore - non può prescindere dalla collaborazione dei cittadini, ai quali continuiamo a chiedere di informare i servizi sanitari qualora ospitassero soggetti arrivati da fuori regione. Le informazioni saranno utilizzate solo per il monitoraggio a scopo sanitario e per garantire anche la incolumità delle famiglie ospitanti, in particolare se al loro interno ci sono soggetti fragili o anziani. Inoltre, si raccomanda di osservare la regola del distanziamento e di utilizzare sempre la mascherina nei luoghi chiusi e anche all'aperto se non si può garantire la distanza". Vaccino coronavirus, l'infettivologo Galli: "Quando arriverà non sappiamo quanto potrà essere distribuito"Lazio A seguito dell'ordinanza emanata dal ministro della salute, Roberto Speranza, in vigore dalla mezzanotte, che prevede test molecolare o antigenico da effettuarsi con tampone per chi arriva in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, all'aeroporto di Fiumicino, in stretto raccordo con le autorità sanitarie, si stanno attivando tutte le misure necessarie per informare, con appositi totem posizionati nella sala arrivi del T3, i passeggeri in arrivo da Paesi considerati a rischio. Per tutti i viaggiatori interessati dalle nuove modalità di ingresso nel territorio nazionale che provengono da Croazia, Grecia, Malta e Spagna, c'è quindi l'obbligo di effettuare - non nello scalo aereo ma altrove - i test richiesti entro le 48 ore dall'arrivo. Da oggi sono attivi tutti i drive-in per eseguire i test su chi rientra dalla Grecia, Croazia, Spagna e Malta. Chi rientra nel Lazio deve comunicarlo al numero verde 800.118.800 o attraverso la app 'Lazio Doctor Covid' e recarsi al drive-in con tessera sanitaria e documento di viaggio.Il test per sapere se una mascherina funziona davvero ad evitare il contagioCampania "Collaborazione e comprensione, per non interrompere il percorso verso la normalità". E' l'appello dell'Unità di crisi della Regione Campania rivolto ai
residenti nel territorio che a partire dal 12 agosto fanno ritorno dall'estero, sia con tratte dirette che attraverso scali o soste intermedie nel territorio nazionale. Con l'ordinanza 68 firmata dal presidente della giunta Vincenzo De Luca ieri, sono obbligati a segnalarsi entro 24 ore all'Asl di appartenenza per fare il test rapido o il tampone, attenderne l'esito e osservare la quarantena fiduciaria domiciliare. Per chi è invece tornato da una vacanza fuori d'Italia tra il 29 luglio e l'11 agosto, "è raccomandato" di rispettare queste norme "a tutela della propria salute e dell'incolumità dei propri parenti e conoscenti". "Siamo in un momento cruciale, nel quale si decide se proseguire nel ritorno a una vita normale controllata o si debba tornare a chiusure dolorose", si legge ancora nella nota dell'Unita' di crisi. I turisti stranieri,vengono controllati negli aeroporti e alle frontiere. "Inoltre vengono ulteriormente controllati negli alberghi e nelle strutture di accoglienza e non hanno ovviamente relazioni capillari con le nostre comunità - i nostri concittadini partiti per lavoro o per vacanza, quando rientrano, hanno ovviamente attività di relazioni ampie e incontrollate con familiari, conoscenti, amici e possono dunque diventare agenti imprevedibili di contagio, come è già accaduto ripetutamente. Si ritiene utile incoraggiare in questa fase la permanenza in Italia per dare respiro alle nostre strutture turistiche. Sarebbe davvero assurdo portare risorse all'estero e importare il contagio in Italia. Ovviamente, chi certifica di aver già fatto il tampone può normalmente rientrare senza problemi. In ogni caso ci si può rivolgere all'Asl di appartenenza o al medico di famiglia - non agli ospedali - e farlo rapidamente".Al via la sperimentazione del vaccino anti Covid italiano: viaggio nei laboratori della ReitheraPuglia Porti e aeroporti pugliesi si stanno organizzando per recepire l'ordinanza emanata ieri dal ministro della Salute che prevede si facciano tamponi a chi arriva da Grecia, Spagna, Malta e Croazia, Paesi ritenuti a rischio per l'emergenza Covid. Sarà l'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) a occuparsi dell'esecuzione dei tamponi che saranno gratuiti. La Regione Puglia - secondo quanto apprende l'ANSA - starebbe pensando di mettere a disposizione proprio personale qualificato delle Asl, garantendo un presidio sanitario fisso. Nei porti di Brindisi e Bari, invece, l'Autorità portuale studia la possibilità di permettere a chi arriva dai paesi indicati dall'ordinanza ministeriale di eseguire i test ma a pagamento, come conferma all'ANSA il presidente Ugo Patroni Griffi: "E' al momento solo un'idea alla quale stavamo lavorando, ovviamente non sarebbe obbligatorio ma solo un servizio aggiuntivo". L'ordinanza ministeriale prevede l'obbligo per chi arriva da Grecia, Spagna, Malta e Croazia di effettuare un tampone in aeroporti o porti, oppure nelle strutture sanitarie locali entro 48 ore dal loro arrivo, a meno che non si possieda un test fatto nelle 72 ore precedenti all'arrivo che dimostri di non essere affetti da Coronavirus. Oggi in Puglia sono circa 350 i passeggeri arrivati con voli da Grecia e Spagna: è stata controllata loro la temperatura e si sono auto-segnalati sul sito della Regione. La Puglia, un giorno prima del provvedimento ministeriale, si era già 'attrezzata' con una ordinanza regionale in base al quale da ieri mattina i pugliesi che rientrano da Grecia, Spagna e Malta (non era prevista la Croazia) sono obbligati a restare in quarantena per 14 giorni. L'obbligo di isolamento decade se il tampone, che in Puglia al momento viene eseguito a 72 ore dall'arrivo, risulta negativo. Adesso la Puglia "Integrerà le disposizioni ministeriali con quelle attualmente in vigore in regione", commenta il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force per l'emergenza Coronavirus.Coronavirus, l'appello di Conte ai giovani: "Capisco il desiderio di movida ma serve responsabilità"Calabria  "Dal 13 agosto e fino a tutto il 7 settembre 2020, ai fini del contenimento della diffusione" del C
ovid19, "alle persone che intendono fare ingresso o rientro nel territorio regionale, con tratte dirette o attraverso scali o soste intermedie, avendo soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna", si applicano le seguenti misure di prevenzione, alternative tra loro: presentazione dell'attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel territorio regionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone con risultato negativo; obbligo di sottoporsi ad un test mediante tampone rino-faringeo entro 48 ore dall'ingresso nel territorio regionale presso l'Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente". E’ quanto si legge nella nuova ordinanza firmata ieri sera dalla presidente della Regione Calabria Jole Santelli.Coronavirus, la curva che mostra a che punto è l'epidemia in ItaliaSicilia Obbligo dell'uso della mascherina anche all'aperto e isolamento fiduciario e tampone per tutti i siciliani che dal prossimo 14 agosto faranno rientro da Malta, Grecia e Spagna. E' una delle disposizioni contenute nell'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, che punta a garantire sicurezza nel territorio dell'Isola con misure speciali di contenimento per quanti fanno ingresso in Sicilia dai tre Stati comunitari in questione. Cosa si prova fisicamente quando si è infetti da coronavirus: dal contagio alla guarigioneSardegna Tamponi per chi ha soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna, nei quattordici giorni antecedenti al rientro in Sardegna. Lo stabilisce la nuova ordinanza firmata ieri notte dal governatore Christian Solinas. Chi rientra avrà già dovuto fare, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel territorio regionale, un test molecolare o antigenico. Un nuovo tampone sarà poi effettuato all'arrivo in porto o aeroporto o entro le 48 ore successive al rientro. Da oggi e sino al 7 settembre vige anche l'obbligo di comunicare il proprio ingresso nel territorio regionale all'azienda sanitaria competente e, in caso di insorgenza di sintomi di Covid-19, l'obbligo per chiunque di segnalare la propria situazione all'Autorità sanitaria regionale e iniziare l'isolamento fiduciario. Le società di gestione aeroportuale, l'Autorità di sistema del mare di Sardegna, le Direzioni marittime, le Capitanerie di porto e i gestori dei porti sono tenuti a dare "immediata comunicazione alla direzione generale dell'assessorato dell'igiene e sanità della Regione Sardegna, dell'arrivo degli aerei, delle navi, dei natanti da diporto e dei pescherecci da Croazia, Grecia, Malta o Spagna".