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Dir. Resp.
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Edizione del 06/08/2020
Estratto da pag. 1
(REGFLASH) Pescara, 6 agosto 2020 - Con la legge di «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019» è stata disposta una puntuale ripartizione del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese tra cui anche al settore dell’infrastruttura portuale di rango nazionale.
Da una prima bozza di decreto ministeriale e di opere da finanziare, presentata dalle Autorità di sistema portuale, non erano previsti investimenti sulle due infrastrutture portuali abruzzesi di Pescara e Ortona. La Regione Abruzzo si è quindi attivata subito nell’ambito della Commissione Infrastrutture della Conferenza delle Regioni per arrivare a prevedere investimenti su entrambe le realtà portuali. E’ stata quindi proposta la modifica e l’integrazione alla bozza del testo del Decreto ministeriale inserendo l’intervento di deviazione del porto canale di Pescara per 21,2 milioni di euro e l’intervento di potenziamento e ampliamento del porto di Ortona per sei milioni di euro.
Grazie a questa azione incisiva, condotta all’interno della Commissione Infrastrutture, tali previsioni sono state inserite nella bozza di decreto per le quali il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti provvederà entro il 30 settembre ad effettuare l’istruttoria finalizzata al successivo finanziamento. I porti nazionali verranno finanziati con risorse dello Stato e non con i fondi a disposizione della Regione. Un risultato brillante per il porto di Pescara che permetterà di fornire, senza soluzione di continuità, adeguate e concrete risposte alle attese che da ormai troppi anni sono rimaste nell’incertezza. Interventi che porteranno benefici sullo sviluppo dell’imprenditorialità e dell’occupazione oltre che in una ottica a favore dello sviluppo della intermodalità gomma-ferro-acqua.
L’attenzione che, a giudizio dell'Esecutivo regionale, la Regione sta dedicando al sistema delle infrastrutture portuali consente una vera e propria inversione di tendenza rispetto al passato, quando le risorse relative agli interventi programmatori di competenza regionale venivano utilizzate per coprire gli interventi sui porti nazionali. Adesso, con i finanziamenti statali si riuscirà, grazie all’aumento dei fondi a disposizione, a dare impulso ai traffici merci internazionali via mare, a dare risposte alle aziende del territorio che avranno un hub marittimo nelle vicinanze e alle attività imprenditoriali che vivono grazie alla presenza dei porti.