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Edizione del 05/08/2020
Estratto da pag. 1
Il Colle dà la linea alle Regioni: seguite sempre la Costituzione
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I 50 anni degli enti localiROMA La «leale collaborazione», dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dev' essere la cifra dei rapporti fra Stato e Regioni. A 50 anni dalla nascita delle Regioni a statuto ordinario, il capo dello Stato ha ricevuto ieri al Quirinale i presidenti degli enti locali, ricordando loro subito lo spirito degli articoli 2 e 3 della Costituzione e li dovere di attuarli. Ecco, dunque, i valori da seguire: «L' adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà» (articolo 2) e il compito di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l' eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana» (articolo 3). Mattarella parla davanti al ministro delle Autonomie Francesco Boccia e a gran parte dei 21 governatori e presidenti di Province autonome. Al presidente della Repubblica i titolari delle Regioni presentano il loro Piano per l' Italia in vista del Recovery plan che il governo Conte elaborerà per il rilancio del Paese: nel documento sono indicate alcune priorità tra cui la sanità, il lavoro, la scuola, l' ambiente. Da parte sua, il capo dello Stato riconosce pubblicamente che il contributo è «prezioso». E trova anche condivisibile, nel documento, una «moderna e unitaria concezione del sistema delle autonomie territoriali che rifugga da ogni centralismo sia statale sia regionale». Ma dopo la prova di fuoco della pandemia, adesso le Regioni puntano a «un coinvolgimento diretto» e vogliono provare a dire la loro anche sul Recovery fund e l' utilizzo delle imponenti risorse europee in arrivo. «Una occasione di storico rilancio» e «non un passaggio della diligenza da cui attingere», ammonisce però Mattarella. Il Recovery fund dovrà rappresentare «un appuntamento da non perdere per incidere sui nodi con riforme e investimenti strutturali, con il recupero di ritardi decennali». I governatori hanno portato in dono una stampa del 1758: «Una carta dell' Italia preunitaria» perché «le cartine antiche dell' Italia - così ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente dell' Emilia-Romagna a capo della Conferenza delle Regioni - sono il simbolo di un Paese che già esisteva come entità geografica, culturale, linguistica e morale ben prima che i suoi popoli riuscissero a raggiungere l' unità politica». E Mattarella ricorda, allora, che «in questi 50 anni le Regioni si sono affermate come componente fondamentale dell' architettura della Repubblica», rivelandosi anche come «forte elemento di coesione del popolo italiano». Non sono mancati, però, in questi mesi d' emergenza i contrasti, così è importante che la soggettività delle Regioni si sviluppi non in contrapposizione con l' indirizzo politico statale, ma in chiave di confronto e di cooperazione».

Fabrizio Caccia