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Dir. Resp.
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Edizione del 05/08/2020
Estratto da pag. 1
Veneto, assessori a difesa del comparto termale
[73118]“La situazione è disastrosa. Servono provvedimenti specifici per le imprese delcomparto termale ed è necessario che il Governo li preveda all’interno delpacchetto di misure previste per il rilancio del settore turistico nel postemergenza da Covid-19”.È questa, in sintesi, la richiesta avanzatadall’assessore al turismo e dall’assessore allo sviluppo economico dellaRegione del Veneto in una lettera inviata al ministro dei beni e attivitàculturali oltre a quello dello sviluppo economico e, per conoscenza, alPresidente della Conferenza delle Regioni; lettera nella quale si spiega, indettaglio, la situazione in cui si trova il comprensorio delle Terme e deiColli Euganei.Nella lettera viene presentato il quadro della situazione, numeri alla mano, diquello che è il più grande complesso termale d’Europa, messo in ginocchiodall’emergenza Covid-19.“L’imprevedibile ondata di cancellazioni, cherappresenta oltre l’80 per cento degli arrivi previsti, ha colpito proprio nelcuore del periodo di alta stagione, creando un danno irreparabile, – spieganogli assessori veneti – mettendo a rischio la stessa esistenza di un interosettore col rischio di creare un’emergenza sociale oltre che economica. Leperdite stimate da una prima proiezione ammontano a circa 200 milioni di europer il 2020”. Un settore in profondissima crisi, nonostante il ruolo strategico che rivesteper quanto concerne le cure termali specificatamente collegate all’ambitosanitario, fondamentali ancor più dopo l’emergenza sanitaria vissuta da finefebbraio. Di qui la necessità ancor più stringente di intervenire puntualmentecon misure a supporto del comparto termale per evitare che la situazione simuti rapidamente in catastrofe. “Vi chiediamo di inserire provvedimenti specifici per le aziende del compartotermale – precisano gli assessori al turismo e allo sviluppo economico diRegione del Veneto – nello specifico: attivazione di misure di sostegno alturismo termale per investimenti strutturali attraverso fondi europei perl’acquisto di immobili turistici e il miglioramento strutturale di quelliesistenti; togliere i tetti di spesa sanitari termali alle aziende, purlasciando quello cumulato per azienda sanitaria; destinare risorse alla ricercascientifica termale e per la promozione della destinazione termale”.