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Dir. Resp.
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Edizione del 04/08/2020
Estratto da pag. 1
Udine, responsabile Protezione Civile vuole squadroni della morte contro le proteste dei migranti
"Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità
Ieri sono scoppiati i disordini nell'ex Caserma Cavarzerani di Udine, dove i 400 migranti che stanno trascorrendo la quarantena nella struttura hanno incendiato i materassi per protestare contro le condizioni di sovraffollamento e contro la proroga delle zona rossa istituita dal sindaco Pietro Fontanini lo scorso 21 luglio. "Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità", ha commentato su Facebook il responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga. Che ha commentato un post di Ilaria Cecot, ex assessore provinciale, aggiungendo: "A Grado ci sono persone che metterebbero la firma per avere la roba da mangiare che loro buttano via. E noi sappiamo solo assistere gli stranieri e i nostri non li aiutiamo".

A un'altra utente che gli ha chiesto spiegazioni sugli "squadroni della morte" ipotizzati dal Felluga, il responsabile della Protezione ha replicato: "Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più". Cecot ha definito le parole come "gravissime, inaccettabili e vergognose" e anche la Cgil regionale ha condannato quando affermato da Felluga, chiedendo al sindaco di Grado di prendere provvedimenti, dal momento che l'uomo sarebbe un dipendente comunale.

Intanto la situazione rimane tesa nell'ex caserma Cavarzerani. A far scoppiare le proteste, come anticipato, la decisione del primo cittadino di prolungare la quarantena dopo che tra gli ospiti del centro sono stati registrati tre casi di coronavirus. Che ora sono stati isolati in una roulotte. Nella struttura rimangono circa 400 persone, un centinaio in più del numero consentito. "Non bisogna farsi intimidire da immigrati entrati clandestinamente in Italia, bisogna tutelare la salute pubblica", ha commentato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Che in un'intervista ha chiesto al governo di controllare maggiormente i confini orientali del Paese: "Qui non esiste la questione delle persone in pericolo in mezzo al mare che la sinistra utilizza per giustificare gli arrivi", ha detto il governatore della Lega.