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Dir. Resp.
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Edizione del 03/08/2020
Estratto da pag. 1
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I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri hanno inviato una lettera al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sulla vicenda del contratto della sanità privata.
“È di queste ore la notizia, che abbiamo appreso dalle Federazioni Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, della mancata ratifica del Ccnl sanità privata da parte delle Associazioni datoriali Aiop e Aris, la prima delle quali è associata a Confindustria”, scrivono i tre leader sindacali a Bonomi. “Dopo una trattativa lunga tre anni, caratterizzata da un percorso articolato e difficoltoso che ha visto i soggetti negoziali interloquire con successo anche con i livelli istituzionali del settore, in data 10 giugno è stata firmata una pre-intesa. Le parti hanno congiuntamente previsto nella intesa un percorso di informazione, consultazione e ratifica entro il termine ultimo del 30 luglio 2020 per poi procedere alla definitiva firma. In data 23/7/2020 le Federazioni di cui sopra hanno comunicato ad Aiop e Aris di avere ultimato le procedure di informazione e consultazione, e avendo riscontrato esito positivo si chiedeva di voler procedere alla ratifica della firma del Ccnl sanità privata”.
“In data 24 luglio – proseguono – la richiesta delle nostre Federazioni veniva riscontrata da Aiop e Aris riconoscendo loro un lungo e positivo lavoro svolto insieme ed inoltre riconoscendo una utile attività legislativa ed interpretativa svolta dal ministero della Salute e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Nella nota, Aiop e Aris, rilevavano alcune ‘incertezze operative’ da parte di alcune regioni, tema questo che veniva superato da una successiva comunicazione (del 27/7/2020) inviata ad Aiop e Aris dal presidente della Conferenza delle Regione e delle Province Autonome Bonaccini che offriva le più ampie garanzie, a nome di tutte le regioni da lui rappresentate, circa il rispetto degli impegni assunti. Mai ci era capitato, nella nostra non breve esperienza di relazioni industriali, di vedere ‘andare in fumo’ un lavoro costruito con pazienza tra le parti negoziali e i massimi livelli istituzionali del settore. Cgil, Cisl e Uil insieme a Confindustria, all’interno dei numerosi accordi interconfederali convenuti, hanno insieme sempre teso a valorizzare un sistema di relazioni efficaci e partecipative con l’obiettivo di contribuire fattivamente oltre che alla crescita del Paese, alla innovazione del suo sistema produttivo, alla qualità dei servizi e al miglioramento delle condizione di lavoro di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, comprensivo di un aumento del valore reale dei loro salari”, sottolineano ancora Landini, Furlan e Bombardieri.
“Il rinnovo dei Ccnl e lo sviluppo del secondo livello di contrattazione – osservano – sono fondamentali per dare corpo a quegli impegni. Quanto accaduto costituisce un ostacolo alla evoluzione delle relazioni industriali in un settore, quello della sanità, che invece necessità di maggiore partecipazione e confronto anche alla luce della emergenza sanitaria che ha visto in prima linea centinaia di migliaia di lavoratori coinvolti che sono stati chiamati anche dalla stessa Confindustria, in una dichiarazione del 3 marzo 2020, a costituire garanzia del principio universale del diritto alla salute. A questi lavoratori vogliamo garantire rispetto della loro dignità e degli impegni che insieme alle Associazioni datoriali abbiamo assunto e ciò significa che la pre-intesa siglata da tutti a giugno deve diventare accordo definitivo. Da Confindustria ci aspettiamo un intervento forte e risolutivo nei confronti della sua Associazione, in grado di ripristinare le corrette relazioni sindacali e il principio di reciproca affidabilità nel settore, per giungere quanto prima alla firma definitiva del contratto nazionale della sanità privata, dopo una vertenza durata 14 anni”, concludono i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil. (Italpress)