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Edizione del 02/08/2020
Estratto da pag. 1
Zaia: "Oms indichi le zone di Shengen sicure"
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I contagi in Veneto sono in lieve crescita, "ma la situazione è sotto controllo: noi teniamo la guardia alta". Lo dice il governatore della regione Luca Zaia in un'intervista con il Corriere della Sera, nella quale commenta la risalita dell'indice di contagiosità Rt, fino a 1,55 nel suo territorio. "In Veneto l'emergenza negli ospedali non c'è - spiega -. Oltre il 70% dei nuovi contagi sono asintomatici. Siamo passati da più di 2.000 casi del picco a 113. E da centinaia di malati in terapia intensiva ai 7 di oggi". La 'macchina' "che traccia i contatti è fenomenale, siamo la regione che fa più tamponi: 1.228.415 test in tutto, numero assoluto più alto, sul 25% della popolazione. Con questi numeri è chiaro che emergano più contagi" aggiunge. Ci sono però diversi focolai, "oltre il 55% di questi coinvolgono stranieri: Serbia, Moldavia, Romania e Croazia". La mascherina in Veneto "è obbligatoria, prorogata fino al 15 ottobre. Poi rivaluteremo". Per Zaia, la linea dura sull'immigrazione annunciata dal governo è tardiva: "Avere focolai e sapere che ci sono migranti che arrivano da zone in cui il tampone è solo un'opinione, crea una bomba di contagio". È sacrosanto "aiutare chi scappa dalla morte e dalla fame, ma non chi arriva con il barboncino e lo smartphone. Noi abbiamo l'obbligo di difendere la salute dei cittadini". Zaia chiede all'Oms di stabilire "quali sono le aree Schengen sicure a livello sanitario e quali no. È fondamentale: oggi subiamo tutto ciò che arriva da fuori". A giorni "presenterò il nuovo piano anti Covid: a prescindere schiereremo l'artiglieria pesante".