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Dir. Resp.
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Edizione del 30/07/2020
Estratto da pag. 1
«Siamo fermi nell’idea che, se non ben delineati i ruoli e le modalità, si possano creare pericolose ingerenze di figure non sanitarie, evento che purtroppo si sta già verificando» afferma Gusmeroli, consigliere Aimo.
Coinvolgere i medici nella stesura del documento della commissione Salute della Conferenza delle Regioni in merito alle visite specialistiche in telemedicina, e in particolare l’Associazione italiana medici oculisti nella parte che riguarda l’Oftalmologia. È la richiesta che arriva dall’Aimo, che “desidera sottolineare, come è stato già affermato dal presidente Filippo Anelli, che tale documento è stato creato senza la preventiva consultazione con i medici attraverso la Fnomceo. In particolare, senza tenere conto delle diverse problematiche per la valutazione diagnostica che si possono creare nelle varie specialità mediche”.
Per quanto riguarda l’Oftalmologia, in particolare, «partiamo dal presupposto, fondamentale per noi, che il paziente e la sua adeguata valutazione diagnostica e terapeutica sono il centro indiscutibile del nostro operato. Riteniamo – spiega Marco Gusmeroli, consigliere AIMO – che per la complessità diagnostica, anche solo della misura e della natura del difetto refrattivo, che, ribadiamo fortemente in questa occasione, è un atto medico, la visita non sia effettuabile con una valutazione a distanza. Inoltre, ogni ulteriore esame deve avere la possibilità di essere svolto in presenza del paziente, inserendo ogni valutazione nel suo percepito e vissuto. L’esecuzione e valutazione di esami diagnostici deve essere sempre sotto la responsabilità medica, siamo però consapevoli che il teleconsulto possa essere un valido strumento di approfondimento tra figure mediche. Siamo fermi nell’idea che, se non ben delineati i ruoli e le modalità, si possano creare pericolose ingerenze di figure non sanitarie, evento che purtroppo si sta già verificando. Questa può essere l’occasione per ricondurre ogni tipo di valutazione e responsabilità in forma esclusiva al medico, senza che possa essere delegata l’esecuzione di esami a distanza a figure non adeguate”. Per questi motivi AIMO “chiede di partecipare alla stesura delle linee guida riguardanti la telemedicina in Oftalmologia”.