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Edizione del 27/07/2020
Estratto da pag. 1
Italia delle Regioni
Si chiama Comunicare Magazine ed è il nuovo strumento editoriale pensato dallasocietà inhouse di Anci per rafforzare il dialogo tra istituzioni, enti localie mondo dell’imprenditoria su focus tematici che spaziano dai servizi allasanità, dall’energia all’innovazione.Nel numero Zero, dopo l’editoriale del presidente dell’Anci Antonio Decaro, lavoce delle aziende – TIM, ENEL, NOVARTIS, EOLO, NOVO NORDISK e GSE – èaffiancata a quella di autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale: ilministro per l’Ambiente e la Tutela del territorio e del mare Sergio Costa, ilministro della Salute Roberto Speranza, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, ilCapo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il Commissariostraordinario per l’emergenza coronavirus e AD di Invitalia Domenico Arcuri, ildirettore area Welfare del Censis Ketty Vaccaro, l’AD di Cassa Depositi ePrestiti Fabrizio Palermo, il presidente dell’ENEA Federico Testa, il VicePresidente Vicario di Anci Roberto Pella, il presidente dell’Healt CityInstitute Andrea Lenzi, il Coordinatore Nazionale Anci Piccoli Comuni MassimoCastelli, il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio AndreaColzani.E ancora, nella rivista, l’analisi a cura dell’Istituto Piepoli su comel’emergenza da coronavirus abbia cambiato il modo di consumare e di comunicaredegli italiani, un pezzo sulla raccolta fondi “Insieme per il Covid” –l’iniziativa promossa da Anci, ASI, UNICEF Italia e coordinata dalla Cabina diregia Benessere Italia – la testimonianza del nuotatore disabile SalvatoreCimmino attraverso l’iniziativa “A nuoto nei mari del globo” e un articolo checi spiega il format della prossima XXXVII Assemblea Nazionale Anci, a Romapresso l’Auditorium della Conciliazione dal 17 al 19 novembre 2020.Comunicare Magazine, in formato sfogliabile, è consultabile sul nuovo sito webdi ANCIcomunicare: una grafica rinnovata e contenuti aggiornati per rimaneresempre al corrente delle iniziative e delle attività promosse dalla società dicomunicazione e organizzazione eventi di Anci.In ambito regionale “c’è l’accordo con il Governo per recuperare le risorse chesono venute meno nei bilanci regionali a causa della pandemia e dellaconseguente crisi economica”, afferma Donato Toma, che ha presieduto il 20luglio la Conferenza delle Regioni.Si tratta dell’Accordo – ratificato in Conferenza Stato-Regioni, anch’essasvoltasi in modalità videoconferenza – per “assicurare le risorse necessarieper l’espletamento delle funzioni regionali per l’anno 2020 in relazione allecompetenze istituzionali in conseguenza della perdita di entrate connesseall’emergenza Covid-19”.“Sono risorse indispensabili – spiega Toma – per garantire servizi essenzialiai cittadini, dalla sanità all’istruzione, dal trasporto pubblico localeall’assistenza. Il rischio era di far saltare i bilanci regionali e quindi iservizi resi. E’ un rischio che non possiamo correre in momento così delicatoper il nostro Paese. L’accordo coinvolge sia le Regioni a statuto ordinario chele Regioni a statuto speciale e le Province autonome. E’ pertanto previsto ilriparto del fondo nella proporzione di 1/3 per le Regioni a statuto ordinario e2/3 per le Autonomie speciali. Viene così ripartita la quota già assegnata daldecreto legge 34 di 1,5miliardi per il 2020, assegnando 0,5 miliardi alleRegioni a statuto ordinario per la compensazione delle minori entrate e ilrestante miliardo alle Autonomie speciali.Il Governo ha nel contempo preso atto che si tratta di uno stanziamento deltutto insufficiente rispetto alla effettiva perdita delle entrate regionali,stimate il 1,7 miliardi solo per le regioni ordinarie nel 2020. Si dovrà quindicontinuare a definire nel corso del 2020 e del 2021 l’entità effettiva dellemancate entrate. Nell’accordo pertanto è stabilito, per continuare a garantiregli equilibri di bilancio, di prevedere l’inserimento in un prossimoprovvedimento utile dell’integrazione di 1,2 miliardi di compensazione diminori entrate per le Regioni a statuto ordinario e di 1,6 miliardi per leAutonomie speciali. Sono anche da considerare le minori entrat
e tributarie,circa un miliardo, derivanti dalla lotta per l’evasione fiscale. PertantoGoverno e Regioni concordano che i rapporti finanziari siano definiti sullabase degli effettivi andamenti dei gettiti.Infine preoccupano i meccanismi di finanza pubblica che bloccano gliinvestimenti regionali. E’ paradossale infatti che, dopo aver dato uncontributo fondamentale alla ripartenza, le Regioni non possano anche farsicarico del rilancio economico del nostro Paese, non potendo fare investimentiperché costrette al rispetto dell’equilibrio di bilancio. Quindi le Regioni nonpossono finanziare spesa corrente per non indebitarsi e sono l’unico compartopubblico che deve rispettare sia gli equilibri di bilancio che contribuire aprecisi obiettivi finanziari già prefissati”.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione