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Edizione del 22/07/2020
Estratto da pag. 1
Famiglia. Sì unanime della Camera all`assegno unico per i figli
«Momento storico per il Paese e la politica», annuncia via Twitter la ministraBonettiSì unanime della Camera alla proposta di legge Lepri-Delrio sull’assegno unicouniversale per figlio.Il provvedimento, che ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva, haricevuto martedì pomeriggio 452 voti favorevoli e un solo astenuto. Nessundeputato ha votato contro il provvedimento che semplifica, riducendola a unasola misura la pletora di bonus e assegni del passato. E la dà a tutti e nonpiù solo ai lavoratori dipendenti.Comprensibile la soddisfazione del relatore, il dem Stefano Lepri, che già ilmese scorso in un’intervista ad Avvenire aveva auspicato di vedere un tabelloneluminoso tutto verde (cioè di soli «sì») in Aula. E ora parla di «primo, madecisivo passo», dopo «anni di proposte, illusioni, confronti e scontri».Certo, il lavoro, sottolinea Lepri, non è compiuto. Oltre al passaggio aPalazzo Madama – per il quale il risultato bipartisan di Montecitorio fa bensperare e che dovrebbe avvenire entro l’estate – si dovranno predisporre idecreti legislativi, previsti per novembre. E soprattutto reperire i fondi, i 6-7 miliardi ritenuti necessari. Cosa che, ammette il deputato, «non saràfacile».Parla di «riforma epocale» il primo firmatario della proposta di legge, ilcapogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, che ricorda come così sicontrasta il declino demografico e non si lasciano tutti i carichi familiarialle donne. Infine, sottolinea, «non ci saranno più figli di serie A e di serieB perché finalmente anche quelli degli autonomi, dei liberi professionisti,degli incapienti e dei disoccupati saranno trattati come gli altri».La nuova normativa è un tassello importante del mosaico che il governo stacomponendo con il Family Act ad opera della ministra per le Pari opportunità ala Famiglia Elena Bonetti. Per questo l’esponente di Italia Viva saluta il votocome «momento storico per il Paese a la politica», che ha dato in Parlamento un«bel segnale». Inoltre l’assegno unico è «una parte cruciale della riformafiscale che il governo vuole varare nei prossimi mesi», aggiunge ilviceministro dell’Economia, il dem Antonio Misiani.Anche i leader di partito esultano. A partire da Matteo Renzi: «Quello che allaLeopolda 2019 sembrava un sogno oggi prende forma». Per il segretario del PdNicola Zingaretti si tratta di «un altro tassello della nuova Italia che stiamocostruendo». Anche le opposizioni hanno dato il loro apporto e pungolano lamaggioranza. La vicepresidente della Camera Mara Carfagna Fi) apprezza losforzo della maggioranza di conciliare le sue proposte con quelle contenute inun testo da lei presentato.Ma, avverte, «il nostro “sì” non è una cambiale in bianco, quanto piuttosto unaspinta a fare meglio e in fretta». In termini di più risorse e di indicazionimeno vaghe sulla consistenza dell’assegno minimo mensile e sulla platea deibeneficiari. Anche la capogruppo azzurra a Montecitorio, Mariastella Gelminisottolinea che la misura, pur «indispensabile», non porta certezze sui tempi ele dotazioni, essendo una legge delega. «Continueremo a incalzare maggioranza egoverno, per una vera svolta sulle politiche per la famiglia», promette. Oral’esecutivo «deve garantire le necessarie coperture economiche», sprona MariaTeresa Bellucci (Fdi).Anche l’associazionismo, in particolare cattolico, saluta con favore ildecisivo passaggio. A partire dal Forum delle associazioni familiari che èstato il principale interlocutore della politica sul dossier. Si unisce laComunità Papa Giovanni XXIII, che con il presidente dell’associazione GiovanniPaolo Ramonda parla di «un cambio di paradigma, tanto più importante dopol’ennesimo record negative delle nascite sentenziato pochi giorni fa».I CONTENUTIUniversalePrincipale caratteristica del provvedimento è che ne beneficiano non sololavoratori dipendenti, ma anche autonomi, liberi professionisti, incapienti edisoccupatiAccorpa 8 vociCon l’assegno unico vengono abrogati: assegni per il nucleo familiare, assegnifamiliari, detrazioni per i figli a carico, detrazioni per famiglie numerose,bonus bebè, bonus m
amma, assegno per il terzo figlio, prestiti agevolatigarantiti.La dote finanziariaIl principio base è che molti avranno importi maggiori agli attuali e comunquenessuno ne avrà di inferiori. Per questo, oltre ai 15,5 miliardi in dote dallemisure esistenti, ne serviranno altri 6-7.Fino a 21 anniL’assegno è garantito dal settimo mese di gravidanza con continuità fino a 18anni e può arrivare a 21. Per ogni figlio, in nome dell’equità, l’assegno ha lostesso importo. Ma dal terzo figlio in poi questo è maggiorato. Così come per idisabili, per i quali non andrà considerato in caso di richiesta di altreagevolazioni. Per questi figli l’assegno andrà anche dopo i 21 anni, se ancoraa carico.StranieriIl provvedimento riguarderà anche cittadini non Ue, purché abbiano quattrorequisiti. Permesso di soggiorno di lungo periodo o annuale, vivere con ifigli, pagare le tasse in Italia, vivere o risiedere nel Paese da almeno dueanni. Sono ammesse deroghe in casi particolari.In caso di separazioneL’assegno va al genitore affidatario. Se c’è affidamento condiviso, in mancanzadi accordo è diviso al 50%.Tavolo di verificaViene istituito un tavolo di controllo con le associazioni familiari perverificare l’impatto della norma.(Avvenire)Tagassegno unico per figli