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Edizione del 16/07/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, De Luca: “Noi siamo stati attenti. Zingaretti invece…”. L’indignazione dei dem - la Repubblica
"Noi abbiamo fatto un doppio miracolo in Campania. Zingaretti invece...". La sobrietà non è mai stata la prima virtù del presidente della Campania Vincenzo De Luca. Ma forse nessuno si aspettava, nel clima d'autocelebrazione di un'intervista pubblica con Bruno Vespa, sotto il sole di Sorrento, che il governatore Pd attaccasse il suo segretario, seppur col ghigno sarcastico che tanta popolarità e fortuna "social" gli ha tributato nei giorni cupi della sofferenza da Covid.
Politica
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Così, evidentemente un po' ebbro delle buone percentuali di vittoria che i sondaggi consegnano per le regionali di settembre, sollecitato dal giornalista Rai, De Luca ha sottolineato : "Sull'emergenza Covid abbiamo anticipato di 20 giorni le misure prese poi dal governo. Ci ricordiamo alcune frasi come 'Milano non si ferma', 'Bergamo non si ferma'. E ci ricordiamo di un segretario di partito che è anche un mio amico è andato a fare un brindisi, ma siccome Dio c'è ha beccato il Covid". Risata generale, ma duecento chilometri più a nord, al Nazareno, non hanno gradito per niente.
Vespa chiede se avesse quindi "fatto il malocchio" al leader dem, De Luca ribatte: "Non gli ho fatto il malocchio, mi sono difeso con le unghie e con i denti". Poi più serio aggiunge: "Per esempio, rispetto al rientro dalla Lombardia di nostri concittadini. Abbiamo tenuto conto di tutti i rischi e credo che abbiamo fatto un miracolo doppio perché, anche se non se ne parla, la Regione Campania è quella che riceve meno di tutte le regioni d'Italia come riparto del fondo sanitario nazionale".
Ma la boutade viene giudicata infelice non solo da alcuni parlamentari a Napoli, dove il suo verbo difficilmente è messo in discussione, ma soprattutto a Milano, dove il riferimento al "brindisi" di Zingaretti tocca ricordi dolorosi e tocca nel vivo la comunità a cui il segretazio nazionale aveva voluto fare, quel giorno, una visita nel pieno rispetto delle norme allora vigenti.
"Caro De Luca - gli risponde infatti Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd lombardo - Nicola era venuto a portare la solidarietà a Milano e ad una comunità ferita, rispettando le regole in vigore in quel momento. La tua battuta è quindi sgradevole e inopportuna. Continuiamo così, facciamoci del male". Una stoccata che riceve, più riservatamente, numerosi complimenti bipartisan.
De Luca ne approfitta per ribadire le legittime battaglie della sua legislatura, sul tema fondi e sanità : "Quindici anni fa, si decise di ripartire i fondi sulla base dell'età media e della deprivazione sociale sui dati di reddito medio, e ambiente).
Nel corso degli anni i 2 criteri si sono ridotti alla sola età anagrafica e quindi ogni anno veniamo depredati di 300 milioni euro. I miei colleghi se ne fregano perché per non perdere soldi non guardano in faccia a nessuno, c'è un blocco di potere del tutto indifferente alla correttezza dei criteri".
Nessun riferimento tuttavia, o un accento di autocritica, sulal spoliazione delal sanità regionale, sulal chiusura di ospedali e presìdi avviata già dal suo predecessore Stefano Caldoro, poi continuata da De Luca. Nè sugli elementi che, diurante l'emergenza, non hanno funzionato: dalla inesistente attiovità delle Usca (le unità operative) ai cittadini morti in attesa di un tampone, anche per diciannove giorni.