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Edizione del 16/07/2020
Estratto da pag. 1
Covid, "in Piemonte virus sotto controllo, l`Unità di crisi regionale non chiude: resta reperibile"
Attualità | 16 luglio 2020, 18:49Covid, "in Piemonte virus sotto controllo, l'Unità di crisi regionale nonchiude: resta reperibile" Così l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi. Tutti i componentiresteranno reperibili in caso di emergenza. Era stata attivata lo scorso 22febbraioCovid, "in Piemonte virus sotto controllo, l'Unità di crisi regionale nonchiude: resta reperibile"[INS::INS]Era lo scorso sabato 22 febbraio quando il presidente della Regione Piemonteattivò, presso la sede della Protezione civile di corso Marche 79 a Torino,l’Unità di crisi regionale per fronteggiare l’emergenza da virus COVID-19. Era presente e operava in modalità h 24 personale del sistema sanitario e diprotezione civile regionale.Oggi 16 luglio, come conferma l'assessore regionale alla Sanità Luigi GenesioIcardi, in quella sede non c'è più nessuno. "L'Unità di crisi non è chiusa,perché lo stato di emergenza non è finito. E' stata prorogato fino alla finedel mese di luglio e potrebbe esserlo ancora. Ma in Piemonte la situazione èdecisamente sotto controllo e diciamo che l'abbiamo messa in stand-by. I suoicomponenti restano tutti reperibili e pronti a riattivare l'Unità in caso dinecessità". Quello dell'Unità di crisi non è stato un percorso privo di ostacoli. Bastipensare che venne messo a capo Mario Raviolo, direttore dell'emergenza 118,travolto dalle polemiche, più volte attaccato in modo congiunto da tutti gliordini dei medici delle province piemontesi e infine sostituito da VincenzoCoccolo, nominato commissario straordinario per l’emergenza covid-19.L'Unità va in pausa dopo quasi 150 giorni, in cui il Piemonte è arrivato acontare 4118 mort, 25.768 morti e, ad oggi, giornata senza decessi e con 8contagi, solo 6 persone in terapia intensiva.Tutte le operazioni di monitoraggio e contact tracing sono state trasferitepresso l'assessorato, come spiega ancora l'assessore, che sottolinea lacreazione del Dipartimento regionale di malattie infettive - non solo Covid -in via permanente presso l'Asl Città di Torino. "Abbiamo imparato tanto in questi mesi e possiamo contare su strumenti diversi,sul controllo del territorio rafforzato, su protocolli farmacologici e su tanteconoscenze che a marzo nessuno aveva", continua. Per l'autunno l'attesa di una nuova ondata c'è, ma c'è anche la consapevolezzache verrà trattata in modo diverso. "Il problema che stiamo evidenziando inConferenza delle Regioni è che sarà necessario distinguere l'influenzastagionale da quella dovuta al coronavirus. Tra le misure che chiediamo c'è lavaccinazione antinfluenzale gratuita obbligatoria per tutti gli over 60 e peril personale sanitario. Per il resto, siamo sicuramente più pronti". [ico_author] Barbara Simonelli