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Edizione del 14/07/2020
Estratto da pag. 1
Toti al Forum Ambrosetti: "Modello Liguria valido anche durante il covid e per la ripartenza"
“Abbiamo deciso di fare la quarta edizione del Forum Ambrosetti, nonostante le difficoltà che la Liguria e il Paese hanno attraversato in questi mesi e in questi anni, perché non credo si debba continuare a vivere nell’etica e nell’estetica dell’emergenza. Se il Covid infatti è stato il nemico, anche certi atteggiamenti lo possono essere. Nonostante le difficoltà, credo che la Liguria abbia dimostrato di essere un modello anche per questo”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, oggi intervenendo alla quarta edizione del Forum Ambrosetti a Palazzo Ducale a Genova.
“Abbiamo passato mesi complicati con la Liguria che è stata la quarta regione in Italia per diffusione del virus – ha continuato Toti - ma in tanti si sono rimboccati le maniche per fare in modo di uscirne e così è stato: i professori del San Martino, le imprese del porto, gli uffici regionali e tutti coloro che hanno lavorato. Abbiamo avuto il coraggio di chiudere un poco prima degli altri, ma ci siamo presi la responsabilità di aprire un attimo prima degli altri. E la nostra regione è stata un elemento trainante della riapertura del Paese, attraverso le linee guida che abbiamo orientato, facendo cambiare posizione al governo grazie all’azione in Conferenza delle Regioni. Oggi dobbiamo dire forte e chiaro che questa edizione del Forum Ambrosetti segna la ripartenza”.
Toti ha aggiunto che “c’è una cosa peggiore della pandemia e sarebbe non avere imparato nulla dal male che ci ha investito. Oggi la classe dirigente del Paese è messa alla prova veramente, nonostante sia la prima classe dirigente che non ha affrontato i grandi drammi del XX secolo, che non ha patito la fame o visto le bombe, che non ha dovuto scegliere tra la vita e la morte dei cittadini che governava. Purtroppo se Genova e la Liguria hanno dimostrato di avere imparato la lezione del Covid e aver fatto tesoro delle tragedie precedenti come quella del Morandi che è rimasto aperto, come i cantieri del porto, i terminal e i cantieri minori che sono andati avanti, così non è stato per il resto dell’Italia, quando fai le cose bene sembra quasi che dai fastidio”.
“Fino ad oggi non si è colta la difficoltà che viviamo e anche l’opportunità – ha aggiunto il presidente – proprio oggi è prevista la riunione in Consiglio dei Ministri su autostrade. Io sono sempre stato cauto sulla vicenda, come Regione su autostrade avevamo chiesto di partecipare alle ispezioni attraverso un advisory, ma non ci hanno risposto. Io dico il governo faccia ciò che vuole, nessuno è affezionato all’azionariato di Autostrade; le persone vogliono sapere quanta coda c’è, se le tratte sono sicure e quanto costa il pedaggio. E dopo due anni di colpevolissima inerzia non ho avuto ancora risposta. Serve un’assunzione di responsabilità che, se il Paese non è in grado di assumere, è molto grave”.
“La Liguria è bloccata su un piano delle manutenzioni scriteriato – ha concluso Toti – che mette a rischio la sicurezza e la tenuta economica e sociale. Si discute se va bene il MES o il Recovery Fund, ma nessuno parla dei bilanci degli Enti pubblici pieni di risorse che non possiamo spendere. Nessuno ha visto il testo del Decreto Semplificazioni e a fronte di ciò non si può fare un buon servizio al Paese. Genova è una delle grandi città dell’Italia che può portare molto in termini di concretezza e insistenza. Visto che abbiamo vinto bene battaglie come quella delle alluvioni, delle mareggiate, del ponte Morandi e del Covid, oggi è importante avere un momento di consapevolezza su questo, necessaria alla costruzione del futuro, per evitare che i risultati raggiunti vadano dispersi”.