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Edizione del 13/07/2020
Estratto da pag. 1
Lite Bonaccini-Urbinati: "Ho vinto col buongoverno", "Sei un ingenuo" - la Repubblica
Si beccano sui social il presidente della Regione Emilia-Romagna e la politologa
Botta e risposta. Si beccano sui social il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la politologa Nadia Urbinati. Rea, quest'ultima, di aver sostenuto in una intervista a Repubblica Bologna che parte del merito della vittoria del governatore alle regionali del 26 gennaio va a alle Sardine. Una vittoria nella quale, secondo la politologa, fu determinante la debolezza della candidata leghista Lucia Borgonzoni, e il fatto che su alcuni temi, come quello dell'autonomia differenziata delle Regione, "Bonaccini non la pensa diversamente dalla Lega": "Per questo è riuscito a intercettare facilmente fette di elettori di centrodestra".

Una analisi che il presidente della Regione proprio non manda giù: "E io che pensavo di aver vinto anche per qualche merito personale, ad esempio per aver ben governato negli ultimi 5 anni..." ha scritto sul filo del sarcasmo Bonaccini sui social domenica, pensando di chiudere la partita. E invece no, perché Urbinati contro replica, stavolta dal suo profilo Facebook: "Pensare che con il ben fare si vinca è ingenuo: senza un pubblico largo a sostegno di buone imprese, le buone imprese non hanno forza".

La quadra tra i due pare ancora lontana, insomma. Bonaccini, non nasconde l'insofferenza, per le analisi di Urbinati. "Un anno fa sostenne che la mia ricandidatura era sbagliata perche?, a suo dire, non avevo sufficiente consenso tra i cittadini dell’Emilia-Romagna - ha argomentato il governatore domenica pomeriggio - Oggi afferma che ho vinto perche? la mia avversaria era scarsa (dimentica che il mio avversario si chiamava Salvini, che aveva stravinto in nove regioni su nove nei due anni precedenti), perche? aiutato dalle Sardine e anche dai leghisti, perche? sarei simile a loro (!?!). E io che pensavo di avere vinto anche in virtu? di qualche merito personale..." scrive Bonaccini, elencando poi i successi dei suoi primi cinque anni in viale Aldo Moro: "il buon governo, l'aver guidato una giunta ed una coalizione che non hanno mai litigato, la conduzione di una campagna elettorale mai urlata  e infine per essere sempre stato in mezzo alle persone, sul territorio". Ma "tant'è", conclude Bonaccini ironicamente: evidentemente questo non è sufficiente.

E infatti secondo Urbinati non lo è. La politologa (spesso critica nei confronti del Pd e per questo contestata ieri anche dai dem di Bologna per la sua analisi sul rischio che  la corsa alle comunali diventi una piccola guerra civile tra troppi candidati lasciati liberi di correre) ritorna sulle sue parole: "Caro Bonaccini, noi tutti cittadini ragionevoli e deliberativi (come ci ha insegnato Habermas) vorremmo che la politica fosse costruita su valutazioni non farlocche delle scelte politiche e delle decisioni. Vorremmo che il buon governo fosse premiato senza dover mobilitare l'emotività". Tuttavia, aggiunge,  "nell'età della democrazia dell'audience la propaganda se ne infischia di questo bagaglio di ragionevolezza. Per cui solo una piccola maggioranza vota seguendo i fatti o la fede politica; per la stragrande maggioranza il voto è volatile" e proprio per questo motivo "anche se lei ha ben governato negli anni del suo mandato ha rischiato di perdere contro una candidata più che mediocre". 

Se ciò non è avvenuto "è stato per l'intuizione di un gruppo di ragazzi che hanno portato in piazza tante persone suonando un forte campanello d'allarme che ha convinto moltissimi ad andare a votare" spiega Urbinati riferendosi alle Sardine. Senza il loro contributo, e considerato il fatto che "alle elezioni precedenti era andato a votare solo il 37% degli aventi diritto", "c'erano buone ragioni per essere scettici e preoccupati". Per questo, continua la politologa, "un anno fa dicevo che servivano liste civiche e alleanze larghe oltre il Pd, per vincere". Il Movimento ittico, poi, cambiò tutto, "e quella idea non aveva più senso". Attenzione però, avverte, a pensare che si possa vincere oggi solo grazie al buon governo: "E' un pensiero ingenuo. Il punto è, piuttosto, che dobbiamo tutti tanto alle Sardine. Non per sminui
re il suo lavoro ma per renderlo capace di muovere voti".