ilprimatonazionale.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 6190
Edizione del 10/07/2020
Estratto da pag. 1
Autostrade nella bufera, Toti chiede i danni. Indagato l`ad Tomasi per attentato alla sicurezza e frode | Il Primato Nazionale
Indagato l''ad di Autostrade Tomasi per le barriere anti-rumore. Intanto Toti chiede i danni (pure al governo) per le code in Liguria Il Primato Nazionale
Genova, 10 lug – Nuove grane per Autostrade per l’Italia in Liguria. Roberto Tomasi, attuale amministratore delegato di Aspi, è indagato nel fascicolo della procura di Genova in cui si contestano i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture. Tomasi – sia chiaro – non è indagato come ad della società del gruppo Atlantia (di proprietà della famiglia Benetton), ma in merito alla sua attività svolta quando era responsabile della progettazione e dell’installazione dei pannelli sulla rete autostradale. Nello specifico, quando aveva partecipato al Comitato grandi opere che deliberò l’acquisto e la messa in opera dei pannelli fonoassorbenti che si sono rivelati a rischio distacco, facendo scattare le indagini. A dare notizia della vicenda è Repubblica.

Nel filone d’inchiesta in cui si contestano i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture, da ieri si è aggiunto anche il capitolo relativo ai gravi disagi per il traffico, dopo alcuni esposti presentati anche dal governatore ligure Giovanni Toti, che chiede i danni ad Aspi. Nel fascicolo, inoltre, si ipotizza anche la violazione al contratto di concessione tra Autostrade e Stato. L’inchiesta è iniziata a fine 2019, quando sulla tratta Rapallo-Sestri Levante della A12 si sono staccati alcuni pannelli anti-rumore. Secondo quanto emerso dalle ispezioni le barriere fonoassorbenti non erano a norma e c’era un reale rischio di distacco per il forte vento. L’avviso di garanzia a Tomasi è stato notificato durante l’interrogatorio di gennaio 2020, ma spunta fuori soltanto adesso.

Nel fascicolo figurano anche i nomi di Antonino Galatà, ex amministratore delegato di Spea (sempre gruppo Atlantia), Michele Donferri Mitelli, ex responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade, Marco Vezil, responsabile verifiche tecniche di transitabilità di Spea, Paolo Berti, direttore Operation di Aspi. Stiamo parlando degli stessi indagati del filone principale dell’inchiesta, quello relativo al crollo del ponte Morandi – in cui hanno perso la vita 43 persone – e dei falsi report su controlli e manutenzione.

Dal canto suo, il governatore Toti avverte che “a questo punto non ci resta che procedere per vie legali”. In un’intervista alla Stampa il leader di Cambiamo! conferma l’intenzione di fare causa al governo giallofucsia per i disagi di questi giorni sulle autostrade liguri: code anche di 16 chilometri per via dei lavori di manutenzione nelle gallerie e non solo e il solito conflitto di competenze tra Aspi e governo, in cui sembra che Autostrade ciurli nel manico, come si suol dire. “Parliamo di danni d’immagine immensi – fa presente -, al turismo, ai porti. Miliardi di euro“. Sulle possibili soluzioni, Toti chiarisce che “le stiamo chiedendo da settimane. Non avere alcuna risposta fa pensare male: qualcuno vuole destabilizzare la Liguria a due mesi dal voto, lucrando piccoli spazi di consenso”.

Sul fronte della revoca delle concessioni autostradali ad Aspi (e soprattutto dopo la polemica scoppiata nella maggioranza per l’affidamento della gestione del nuovo ponte di Genova proprio ai Benetton), a quanto pare il governo Conte ha dato un ultimatum ad Autostrade: deve abbassare le tariffe, deve migliorare l’offerta sulle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, deve rinunciare a qualsiasi ricorso, deve infine aumentare gli importi a compensazione del danno. La proposta di Aspi dovrebbe arrivare entro il fine settimana, anzi entro mezzogiorno di domani. Staremo a vedere.

Adolfo Spezzaferro